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Partenze, incidenti e altri disastri, il week end belga è stato piuttosto ricco sotto questo punto di vista e non sono mancati aspetti a dir poco strani. La partenza, per esempio. Grosjean quest’anno è incappato in 9 incidenti su 12 gare e in 7 occasioni ha causato il botto, in tre addirittura con Hamilton, in due con Schumacher.
Insomma, un recidivo ma nessuno è mai intervenuto fino a dopo il Belgio con una gara di squalifica e 50.000 euro di multa: «La colpa è delle categorie minori – dice Alonso – i giovani piloti che arrivano in F.1 corrono come se fossero in GP2 e GP3, i risultati si vedono.»
«Sarebbe il caso di educarli prima nelle categorie minori» rincara la dose il responsabile della GES Ferrari, Stefano Domenicali, «Ma tocca alla federazione intervenire non certo ai team.» Puntuale, anche se in ritardo, la federazione è intervenuta con una motivazione però ridicola: «Ha causato il ritiro del leader del mondiale mettendo a rischio la sicurezza degli altri piloti» dicono nella nota di squalifica. Che vuol dire che se al posto di Alonso ci fosse stato Glock o Kovalainen, non succedeva nulla?
“Che vuol dire che se al posto di Alonso ci fosse stato Glock o Kovalainen, non succedeva nulla? Ridicolo come è ridicola la gestione dei commissari sportivi nei confronti degli altri piloti. Maldonado, ad esempio
Ridicolo come è ridicola la gestione dei commissari sportivi nei confronti degli altri piloti. Maldonado, ad esempio. Fa il terzo tempo ma in Q1 ha avuto un problema con un altro pilota e dopo il venezuelano viene penalizzato di 3 posizioni in griglia. In gara si becca una multa per via anticipato, una sanzione per aver toccato un rivale e a Monza avrà 10 posti in griglia di penalizzazione. E con questa fanno 6 sanzioni in 12 gare, molte risibili ma pare che Pastor non abbia santi in paradiso e ora, per correre, bisogna mettere la freccia quando sorpassi, il clacson per chiedere strada etc.
Commissari ridicoli e a senso unico, è questa la sensazione che danno con certi piloti. C’è poi l’altro aspetto del GP, ovvero il mercato piloti che continua ad essere aperto e incerto. Tanto per cominciare, il posto più ambito è quello Ferrari, ma la rossa ha detto a Felipe Massa di aspettare fino a dopo il GP di Singapore, fino a quel momento nessuna notizia in merito e Massa è fermo in attesa di sapere che fare.
Button è il primo papabile, ma si discute su 2 anni di contratto con la rossa invece di uno offerto finora, dopo di che circolano altri nomi (Raikkonen, Hulkenberg, Jules Bianchi), ma c’è anche una news che parla della riconferma di Massa: se Alonso vince il mondiale, Fernando sarebbe favorevole a mantenere lo stato attuale e quindi Felipe, suo malgrado, se vuole restare ha tutto l’interesse a dare il suo contributo alla causa. Di sicuro il brasiliano si è perso, fatica a ingranare e deve ritrovare fiducia e guidare sereno. Se ritrova queste condizioni non ci sono motivi per non restare in rosso per l’ottavo anno di fila.