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Certo che a pensarci adesso, l’impatto è davvero enorme. Perché la Ferrari ad Abu Dhabi potrebbe vincere il titolo mondiale costruttori. Se andiamo indietro nel tempo, è dal 2012, GP del Brasile, che la Ferrari non si giocava un mondiale all’ultima gara. Dopo quel momento, ci sono stati solo delusioni e aspettative infrante. E non è che la stagione fosse poi cominciata meglio, con quel periodo buio durante l’estate, dopo Montecarlo con Leclerc e la rossa che non ne hanno indovinata una. Invece, dati alla mano, è la migliore stagione della Ferrari da tempo immemore.
Al momento sono 5 i GP vinti, Australia e Messico con Sainz, Montecarlo, Monza e Austin, con clamorosa doppietta inclusa. E ora, con 21 punti da recuperare sulla McLaren, leader del campionato, per la Ferrari la prospettiva di fare un colpo grosso che manca da tempo, potrebbe essere realtà. Certo, non sono pochi i punti da recuperare su una McLaren che pure in Qatar ha mostrato essere più in forma, anche se poi sul podio c’è salito Leclerc con Norris fuori dai primi tre, dove poteva starci bene senza l’errore clamoroso di una bandiera gialla non rispettata. E qui si apre una parentesi perché al di là della sanzione applicata, 10 secondi stop and go (come da regolamento) è il modo in cui è stata esposta la bandiera gialla a creare dubbi. Infatti, da qualche giro sul rettilineo c’erano i rottami dello specchietto della Williams di Albon. Il rischio era di forare (come successo a Sainz e Hamilton), peccato che a Norris la bandiera sia stata esposta in pieno rettilineo qualcosa meno di 2 secondi prima che il pilota transitasse davanti al segnale e subito dopo c’era bandiera verde. A 320 km orari pretendere che uno possa reagire subito alzando il piede e per giunta con un segnale verde poco dopo, ampiamente acceso da tempo al contrario del giallo, fa capire come ci sia qualcosa che non torni.
Infatti, se rischio ci fosse stato, sarebbe stato segnalato anche prima dell’arrivo in rettilineo e non con una segnalazione dove il pilota, dall’abitacolo, non vede ostacoli davanti e subito dopo vede la luce verde. Per qualcosa di simile non fu applicata nessuna sanzione. E ci riferiamo proprio a quel GP del Brasile quando fu Vettel a fare la stessa cosa ma i commissari, pur di non togliere il mondiale al tedesco, decisero che la bandiera “vera” era quella manuale, ovvero verde, esposta dopo il segnale giallo. Dodici anni dopo cambiano le cose e il corso della storia. Tornando invece ad Abu Dhabi, la Ferrari deve vincere assolutamente, fare doppietta e sperare che McLaren non arrivi fra i primi quattro. Ipotesi difficile, anche perché dal debutto su questa pista, la Ferrari non ha mai vinto e mai ottenuto risultati di rilievo. “Abbiamo vinto a Montecarlo dove non vincevamo da tempo – ha detto Leclerc – possiamo benissimo farlo anche ad Abu Dhabi”. Ragionamento logico e che lascia aperta la porta della speranza in un titolo mondiale impensabile e insperabile a inizio anno.