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Il confine tra gare virtuali e reali, in alcuni casi, si fa labile, tanto da creare commistioni tra i due mondi. È il caso di Cem Bolukbasi, capace nell'arco di pochi anni di ritagliarsi un ruolo nelle categorie propedeutiche della Formula 1 dopo aver lasciato il segno negli e-sports. L'ex sim racer, classe 1998, nel 2022 correrà in Formula 2 con la Charouz Racing, completando un percorso di crescita che, negli ultimi anni, lo ha visto impegnato nel campionato GT4 Europeo, con due vittorie nella categoria Pro-Am, e anche su monoposto, nella Formula 3 asiatica e nella EuroFormula Open, serie nella quale ha colto due successi, all'Hungaroring e in Spagna.
Dopo un test ad Abu Dhabi al volante di una Formula 2 della Van Amersfoort Racing, team con cui ha corso nella EuroFormula Open, Bolukbasi ha ricevuto la chiamata della Charouz Racing, diventando sia il primo pilota turco che il primo sim racer ad approdare nella categoria cadetta. Bolukbasi, però, prima del suo ingresso nel mondo del sim racing aveva corso con i kart per diversi anni. Ma non avrebbe avuto la possiiblità di arrivare dov'è ora se non si fosse fatto notare con i colori della Toro Rosso nel 2017 e nel 2018 nella F1 E-Sport Series. E ora si ritroverà in F2 con il significativo supporto di una serie di aziende turche, ingolosite dalla partecipazione di un connazionale a una categoria propedeutica alla F1.
Bolukbasi, comunque, non è l'unico sim racer ad essersi costruito una carriera nel motorsport. Un precursore del genere fu Norbert Michelisz, il campione del mondo WTCR 2019. Il pilota ungherese mosse i primi passi nel mondo dell'automobilismo virtualmente, facendosi conoscere nei tornei online di Grand Prix Legends nei primi anni Duemila. I suoi risultati gli permisero di avere la chance di provare una vettura da corsa all'Hungaroring nel 2005 con la Zengo Motorsport, team con il quale, anni dopo, avrebbe fatto il suo debutto nell'allora WTCC. Negli anni, Michelisz si è dimostrato pilota veloce e costante, e, nel 2019, al primo anno in Hyundai, vinse il mondiale.
Il passaggio dal virtuale al reale, insomma, non è impossibile. Ma l'incontro tra il sim racing e il motorsport "fisico" passa anche dalla partecipazione di piloti professionisti alle corse virtuali. Gli e-sports sono stati sdoganati al grande pubblico durante i lockdown del 2020, quando, con la posticipazione dell'inizio della stagione di F1, molti piloti dello schieramento parteciparono a una serie di gare. Soprattutto i più giovani - da Lando Norris a Charles Leclerc -sono particolarmente avvezzi al mondo della simulazione. Non fa eccezione il campione del mondo 2021 di Formula 1, Max Verstappen, la cui passione per il sim racing non si è esaurita con il ritorno in pista.
Verstappen, infatti, è il nome più pesante tra gli iscritti alla 24 Ore di Le Mans Virtual, che si svolgerà il 15 e il 16 gennaio. Verstappen sarà impegnato al volante della vettura n.123, schierata dalla Redline, insieme al pilota di IndyCar Felix Rosenqvist, Maximilian Benecke e Atze Kerkhof. Tra gli altri piloti al via anche Juan Pablo Montoya, che correrà insieme al figlio Sebastian, giovane promessa del motorsport. Ma ci sarà anche un altro fresco campione, Alex Palou, vincitore della IndyCar Series nel 2021.
Per Verstappen la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans virtuale potrebbe rappresentare un antipasto in vista di un futuro al Circut de la Sarthe. L'olandese della Red Bull, infatti, non ha mai fatto mistero del suo desiderio di disputare l'iconica corsa di durata con suo padre, Jos, trionfatore a Le Mans nella classe LMP2 nel 2008. Nello stesso fine settimana in cui il figlio si cimenterà nella 24 Ore di Le Mans Virtuale, Jos sarà al via della 24 Ore di Dubai al volante d una Porsche 911 GT3 Cup. E chissà che le rispettive avventure non facciano venire voglia ai Verstappen di tentare, prima o poi, l'impresa al Circuit de la Sarthe.