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Se c'è qualcosa che Bernie Ecclestone non ha mai avuto paura di fare è dire la sua. A 91 anni suonati, l'ex patron della Formula 1 continua a dispensare opinioni sulla categoria che ha plasmato nella veste odierna, senza peli sulla lingua. Negli ultimi tempi, il bersaglio preferito di Ecclestone è stato Lewis Hamilton. A Blick, Ecclestone ha dichiarato che il sette volte campione del mondo, dopo la sconfitta di Abu Dhabi, si ritirerà. "Non credo ritornerà - ha spiegato - La sua delusione è troppo grande, e in qualche modo è comprensibile". Bernie si è detto sicuro che per Hamilton sia giunto il momento di "diventare imprenditore della moda", visto che nel 2022, con l'arrivo di George Russell, "ha solo da perdere".
D'altronde, Ecclestone da tempo riflette sul ritiro di Hamilton. Prima dell'epilogo thriller della stagione, Bernie, ai microfoni di RTL si era detto stupito del fatto che Hamilton non si fosse ritirato dopo il settimo titolo mondiale, per non infrangere il record del Kaiser. "Credevo potesse dire qualcosa come 'Preferisco che quel record resti a Michael'", ha osservato. Ma Ecclestone ha pure storto il naso sul titolo di cavaliere, di cui Sir Lewis Hamilton è stato ufficialmente insignito pochi giorni dopo il termine della stagione. "Soltanto chi ha fatto qualcosa di davvero importante per la patria dovrebbe diventare cavaliere. Credo che tanti Sir recenti non meritino questa onorificenza", ha raccontato all'emittente tedesca n-tv.
Ecclestone non si è nemmeno risparmiato sul boss di Hamilton, Toto Wolff. L'ex numero uno della Formula 1, infatti, ha spiegato che il team principal della Mercedes, dopo i fatti - e i ricorsi - di Abu Dhabi si sarebbe meritato il premio Oscar per la recitazione. Wolff, secondo Ecclestone, "non è un perdente, ma un gran vincente. Per questo mi è dispiaciuta la sua reazione". Comportamenti come quelli di Wolff, secondo Ecclestone, "sono negativi" per un marchio come la Mercedes. Ecclestone ha anche criticato l'assenza di Wolff e di Hamilton alla cerimonia di premiazione della FIA, dicendo che avrebbero dovuto fare uno sforzo per presenziare. Soprattutto Hamilton, che si è "inventato una scusa" per non esserci.
La Mercedes, insomma, è finita spesso nel mirino di Ecclestone. Ma anche Charles Leclerc è stato oggetto di un giudizio lapidario da parte di Mister E. Ecclestone ha definito Leclerc "un bravo pilota, ma niente di più". E a Blick ha rivelato di aver parlato con Carlos Sainz Senior, che gli ha spiegato che in Ferrari sono rimasti molto sorpresi del rendimento del figlio, capace, alla prima stagione in Ferrari, di avere la meglio sul quotato compagno di squadra. D'altronde, Ecclestone non ha mai fatto mistero di preferire Max Verstappen, che definisce "il miglior pilota al mondo" in questo momento.
Nonostante i 91 anni, insomma, Ecclestone è una fucina di opinioni, spesso scomode. Ma, soprattutto, tiene ancora in qualche modo il piede nei salotti che contano. Nell'esecutivo del nuovo presidente della FIA, Mohammed ben Sulayem, figura infatti la moglie di Bernie, Fabiana, vicepresidente dello sport per il Sudamerica. Il nuovo numero uno della Federazione ha fatto sapere che Ecclestone si è limitato a dirgli che avrebbe dovuto prodursi in un'opera di convincimento per persuaderla ad accettare la nuova carica, smentendo delle ingerenze. Ma vista la sua prontezza di spirito, da Ecclestone ci si può aspettare di tutto.