Charles Leclerc, 27 anni oggi, è davvero pronto a diventare un campione di Formula 1?

Charles Leclerc, 27 anni oggi, è davvero pronto a diventare un campione di Formula 1?
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Compie oggi ventisette anni il pilota della Scuderia Ferrari Charles Leclerc, ma è davvero pronto a diventare un campione del mondo di Formula 1?
16 ottobre 2024

Ventisette sono le candeline che spegne oggi sulla propria torta di compleanno Charles Leclerc. Un viaggio nelle Formula 1 iniziato ormai sette anni fa sempre all’ombra del Cavallino Rampante e che prosegue a gonfie vele verso il futuro con un contratto pluriennale firmato solamente qualche mese fa. Adesso bisogna però chiedersi: il monegasco è davvero pronto a diventare un campione del mondo iridato? Sicuramente questo è il suo desiderio più grande, non ne ha mai fatto un mistero al riguardo, ma dovrà essere la Scuderia Ferrari a metterlo nella posizione giusta. Ecco la nostra analisi.

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La carriera nel motorsport di Charles Leclerc è ormai nota a tutti. Iniziata fin da giovanissimo grazie all’influenza del padre Hervé e del suo “padrino”, già pilota affermato, Jules Bianchi. Erano loro due a portarlo già nella tenera età al kartodromo di Brignoles, dove ha mosso i “primi passi” su un mezzo a quattro ruote. Lì l’amore è iniziato per i motori, ma a confermare questa passione che scorre nel sangue del monegasco è stata la sua infanzia passata sul balcone di casa ad attendere che le monoposto di Formula 1, in primis quella di Michael Schumacher, anche se il suo idolo è Ayrton Senna, tramandato dai racconti del padre, durante i Gran Premi di Montecarlo.

A seguirlo, appunto, nella sua crescita è stato Jules Bianchi che l’ha indirizzato passo passo verso quello che è oggi un sogno divenuto realtà. Proprio dalla figura del francese bisogna partire per capire se Leclerc è pronto o meno a diventare un campione del mondo. Il pilota della Marussia è stato il primo a diventare membro della Ferrari Driver Academy, scuola per i giovani talenti che ha permesso a Charles di affinare le due naturali doti alla guida e che, insieme al supporto di Prema nelle categorie propedeutiche, come la GP3 Series e la Formula 2, che lui ha vinto rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Bianchi non l’ha mai potuto vedere debuttare su una monoposto perché nel 2015, quando Leclerc è stato confermato per la GP3, era già in coma dopo il tragico incidente di Suzuka 2014, che l’ha poi portato a spirare l’anno successivo. Nonostante questa prima grande scottatura con il lato più oscuro e cinico della Formula 1, Charles Leclerc ha dimostrato di avere la staffa del campione, mettendo da parte i sentimenti e dando il meglio di sé in pista, per portare a termine quello che era anche il sogno del suo amico, diventare un pilota della Scuderia Ferrari.

Il debutto in massima categoria avviene nel 2018 con l’Alfa Romeo che ha capito fin da subito che in pista non schieravano un semplice rookie. Leclerc non ha mai avuto paura di spingersi al limite per portare una macchina da metà classifica nella zona punti, qualche volta anche rischiando più del dovuto, come nelle qualifiche del Brasile 2018, quando decise di disobbedire agli ordini del suo muretto box, capitanato da Fred Vasseur. Ad Interlagos di ormai sei anni fa, la sessione cronometrata si disputò con una leggera pioggerellina, e lui è trovato in pista nel Q2 con delle gomme da asciutto proprio quando la pioggia è andata ad intensificarsi. Il team gli chiese dunque di rientrare, arrendendosi alla sconfitta, ma il pilota numero #16 disse di no, ristando nonostante l’acqua abbonante; diede il tutto perr tutto rischiando anche un grosso incidente, ma portando a termine un giro strepitoso che gli permise di passare al Q3 qualificandosi ottavo, per poi chiudere la gara settimo davanti ai big. Un pilota che decide di rischiare, mettersi anche contro gli ordini del suo stesso team, ha la stoffa per diventare un campione.

Forse questa attitudine l’ha un po’ persa negli anni, questo va detto. Con il passaggio in Ferrari l’anno successivo, Leclerc ha iniziato a mettere la volontà dei box davanti al suo istinto. Un esempio potrebbe essere Montecarlo del 2022 quando il team lo richiamò per il pit-stop annullando tutte le sue possibilità di salire sul podio, oppure in Brasile sempre nel 2022, quando scese in pista per il Q3 con gomme da bagnato quando la pista era completamente asciutta compromettendo l’intero weekend di gara; l’esatto opposto di quanto accaduto nel 2018. Dovrà sicuramente ritrovare quell’indole ad “alzare la voce” per farsi sentire dal suo team, che dovrebbe imparare fidarsi di più dell’istinto del pilota che dei dati. Cosa poi realmente successa proprio quest’anno a Monza, quando è andato contro ogni previsione di Pirelli e della Ferrari riguardo alla durata della vite delle gomme, andando per una sola sosta fino a tagliare il traguardo per primo al tempio della velocità davanti alle due McLaren, le favorite per la vittoria.

Il suo amore per la Rossa è andato rafforzandosi sempre di più nel corso degli anni, decidendo di firmare un contratto pluriennale con la Ferrari proprio nel corso di questa pausa invernale. La sua volontà è molto chiara e non ne ha mai fatto un mistero. Vuole vincere il mondiale con il Cavallino Rampante cucito sul petto. A convincerlo di questa reale possibilità sono state anche le due vittorie che ha conseguito quest’anno. Trionfare a casa sua, davanti i suoi concittadini a Montecarlo, è stato il coronamento del sogno di quel bambino che 27 anni fa si affacciava per seguire con gli occhi sognanti quelle macchinine, soprattutto quella tinta di Rosso. E dopo anni di sacrifici e “sfortune” varie, Leclerc ci è riuscito. Poi è arrivato il primo gradino del podio di Monza, che aveva già vinto durante il suo primo anno a Maranello, una vittoria che mancava da anni per la Ferrari nel 2019. Poi nel 2024 la conferma, che non vale solamente per il talento del monegasco, ma soprattutto per la Scuderia dopo un periodo di grandi difficoltà con la monoposto. Adesso, dunque, per dire se Charles Leclerc sia o meno in grado di diventare un campione del mondo, la palla va passata alla Ferrari, perché lui l’ha dimostrato finchè ha potuto già nel 2022, confermandosi anche nel 2023, una stagione nera per lui, a secco di vittorie mentre il compagno Carlos Sainz trionfava a Singapore sulla Red Bull finora imbattuta. Le carte si sono rimescolate, con la McLaren in testa e Max Verstappen in difficoltà, quindi Leclerc potrebbe avere tutte le chance per farcela, ma manca ancora una vettura al livello giusto.

Il prossimo anno potrebbe essere quello giusto, ma Leclerc dovrà prima affrontare un’altra sfida che porta il nome di Lewis Hamilton. Infatti, nel 2025 dovrà condividere il box con la presenza “ingombrante” di un sette volte campione del mondo. Sarà fondamentale per lui convincere l’intera Ferrari che sia lui il pilota su cui puntare, accentrando il progetto, soprattutto in vista del futuro del nuovo regolamento tecnico, sulle sue prestazioni, come aveva suggerito anche l’ex team principal della Rossa Mattia Binotto. Frédéric Vasseur conosce bene entrambi, avendo lavorato in passato anche con Hamilton, ma saranno le prestazioni in pista a decidere gli assetti della squadra di Maranello, per fare in modo che, una volta arrivata la monoposto vincente, cosa per cui non dovrebbe mancare molto tempo secondo Jock Clear, sia Leclerc quello giusto da portare alla vittoria del primo titolo mondiale e non Lewis con l’ottavo. Almeno per il momento, i rapporti tra i due non dovrebbero essere un problema per Vasseur che ha ammesso che ad influire nell’ingaggio del numero #44 è stato proprio il numero #16. La vittoria di Singapore di Sainz 2023 ha motivato ancora di più Leclerc a dare il meglio si sé, figuriamoci avere un sette volte campione del mondo come team mate per la prossima stagione ed oltre. Non solo la competizione interna, ma anche tutta la sapienza di Lewis aiuterà, secondo il Cavallino Rampante, il monegasco nella sua crescita personale che, come obiettivo ultimo, avrà proprio il mondiale con la Rossa. Toccherà, dunque, alla Ferrari realizzare loro una monoposto competitiva, ma anche a Leclerc mettere la firma per vittoria finale. Tanti auguri Charles.

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