Buon compleanno Flavio: Briatore compie 65 anni

Buon compleanno Flavio: Briatore compie 65 anni
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Il manager italiano compie oggi - 12 aprile - 65 anni. Un manager controverso, che fa sempre notizia partito dalla provincia di Cuneo ed arrivato al top della F.1 e della finanza grazie a un mix di intelligenza, visione del futuro e spregiudicatezza
12 aprile 2015

Punti chiave

E con questo fanno 65 compleanni, il 12 aprile, infatti, è il giorno di Flavio Briatore, un manager controverso, che fa discutere ma che fa sempre notizia. Il geometra di Verzuolo, provincia di Cuneo, dai marciapiedi del suo paesello ha conquistato il mondo della F.1 e dell’economia grazie a un mix di intelligenza, visione del futuro e tanta spregiudicatezza. Flavio non piace a tutti, anzi forse a pochi, di sicuro però ha lasciato il segno in un ambiente stantio e tradizionale, rompendo gli schemi e imponendosi con una buona dose di coraggio e aggressività. Diceva di lui Frank Williams: “Flavio è uno squalo (senti da che pulpito, ndr) ma quando gli stringi la mano sai che la parola la mantiene” e così era. 
 
Spietato, duro (anche con se stesso) ma una volta preso un impegno nessun voltafaccia. Al massimo ci sono clausole con cui girare a proprio vantaggio alcune cosette, ma fa parte del gioco. Alcuni, che lo odiano, ricordano i suoi trascorsi giudiziari, le sue condanne per gioco d’azzardo cancellate da una amnistia. Altri, che lo adorano, segnalano i suoi successi: dal Billionaire al Twiga, ai piloti e ai mondiali. Da quelli Benetton con Schumacher, ai Renault con Alonso. Insomma, è uno che vince e se perde fa notizia lo stesso. Non è un caso che, uscito dalla F.1 a fine 2009 per il famoso caso di Singapore (Piquet jr lo accusò di aver frodato il risultato della gara) ancora oggi Briatore sia uno che ha a che fare con Ecclestone, con Alonso e Webber, con la Ferrari e altri ancora. E’ in seconda fila, dietro le quinte, ma tira ancora le fila. 
benetton b191 michael schumacher
Schumacher al volante della B192 all'Estoril. Briatore lo soffiò a Jordan e conlui vinse due mondiali (95-96)

F1? Non ci capisco niente!

E pensare che la sua storia in F.1 cominciò nel 1990, anzi fine 1989, quando la famiglia Benetton, delusa dall’andazzo della squadra di F.1, che pure aveva vinto dei GP e sfornato piloti di gran livello, non faceva quel salto di qualità. Briatore si presentò nei box con la sigaretta in mano (vietato fumare c’era scritto dappertutto) e l’aria di chi non ci capisce niente: “Infatti, io non ci capisco niente – disse – mi han mandato qui a cercare soldi per la squadra, sono il cacciatore di soldi della Benetton”. Beata verità. 

Trasformò la Benetton

E infatti, poco alla volta, con Piquet in squadra, Adriano Costa giornalista torinese di Tuttosport, amico e manager di Nelson, Briatore cominciò a farsi una idea dell’ambiente che lo circondava, capì che c’era molta tradizione e poca innovazione e forte della sua freschezza e ignoranza, cominciò a fare i cavoli suoi sconvolgendo gli equilibri tradizionali. Firmava contratti a iosa coi piloti, che poi usava o cestinava a seconda dei casi. Trasformò la Benetton da squadra in cui la famiglia versava centinaia di milioni di lire a una società che i soldi li faceva, portando ricchezza al team e alla famiglia, che vide la voce in attivo invece che in perdita. 

Briatore ci vide lungo e prese Fernando, lo fece crescere al punto che oggi i due oltre che in affari sono ancora molto amici

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Il capolavoro? Soffiare Schumi a Jordan

Capì al volo il potenziale di Schumacher, con la Mercedes che pagava 500 mila dollari a gara, mise a piedi Roberto Moreno, soffiò Schumacher a Eddie Jordan e gli fece firmare un contratto a lunga scadenza. Tanto pagava Mercedes. Il colpo si rivelò fortunato e oggi Briatore passa per talent scout, stessa cosa con Alonso, che aveva un contratto con Adrian Campos, che lo aveva girato a Minardi con quest’ultimo legato a Briatore per far sopravvivere il team e anche qui, Briatore ci vide lungo e prese Fernando, lo fece crescere al punto che oggi i due oltre che in affari sono ancora molto amici. Era il 2001, oggi 2015, dopo 14 stare ancora sulla stessa barca vuol dire condividere esperienze e visioni. 
briatore montecarlo
Spettacolo e jet set. Questi gli ingredienti della ricetta "F1 spettacolo" di Briatore

Da "ignorante" a scacchiere della F.1

Il pezzo forte di Briatore, ignorante di F.1 e corse (prima non aveva mai visto un GP, forse per sbaglio in TV) era che voleva sapere tutto dell’ambiente che lo circondava: “Devo essere informato su tutto, da cosa succede nel paddock la sera a chi frequenta Ron Dennis a cosa mangia Ecclestone. Forse subito non mi servirà, ma prima o poi sapere cose che altri non sanno, può fare la differenza”. Era il 1993 e la sua filosofia e le sue regole sono ancora valide oggi. Da re degli ignoranti a scacchiere della F.1 del domani. A lui si rivolge Ecclestone, a lui chiedono consigli per il futuro, su come dare una mossa all’ambiente.
 
Ricordate le qualifiche sul giro singolo? Una idiozia totale. Fu Briatore a cambiarle nel formato attuale, dando vita e suspance a una cosa che riguardava solo la formazione della griglia. Ne fece uno spettacolo, come ne fece con la GP2 e la GP3, ha organizzato cene con spettacolo per la stampa, ha frequentato il jet set, vedi Naomi Campbell, che a Milano venne invitata a cena insieme ai giornalisti. 

Ha creato posti di lavoro, ha creato polemiche e si è preso insulti e altro. Eppure è uno generoso

Ha creato molto lavoro

Chi scrive se la ritrovò al fianco. All’epoca non c’erano i telefonini con camera per immortalare l’episodio. La pantera nera della moda era docile come un agnellino, servizievole e educata. Il contrario di quello che appare di solito. Pensate al presidente Renault che deve firmare un contratto con Briatore e Flavio che si portava a cena la Naomi e la metteva a fianco del numero 1 della Casa francese e poi capirete perché a lui sono state delegate mansioni, fiducia e soldi.
 
Uno così ci sa fare, sa come muoversi e che tasti toccare. Ha creato posti di lavoro, ha creato polemiche e si è preso insulti e altro. Eppure è uno generoso: “Penso a quando ero ragazzo e andavo a spasso per Verzuolo, nessuna prospettiva, nessun futuro fuori da quel paesello. Ho combinato qualcosa nella vita, credo e spero essere un esempio per chi, in un paesello, non sa che fare e gli do una speranza. 
benetton b196 jean alesi (1)
La presentazione del team Benetton 1996 a Taormina. Fu un evento eccezionale

Manca alla F1

Ma mi accusano, forse era meglio se fossi rimasto sfigato e drogato sul marciapiede del mio paese, non sarei stato un esempio, ma un povero fallito. Forse qualcuno oggi ci avrebbe goduto, è andata diversamente, mi spiace per loro, spero essere un esempio positivo per tanti”. E lo diceva mentre la solita top model gli passava la bottiglia di champagne e noi giornalisti, ospiti a cena a base di tartufo, si restava a bocca aperta a guardare una top che faceva servizio al tavolo. Briatore è anche questo, ce ne sarebbero da raccontare e da dire. In ogni caso, buon compleanno Flavio, nella F.1 di oggi manca la presenza come la sua, di uno che parla chiaro, che ti dà sempre un titolo e che agisce invece di fregnare.
 
Non piacerà a molti, di sicuro funziona. E bene.
 
Paolo Ciccarone
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