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Flavio Briatore, intervistato dai microfoni di Sky Sport F1 HD, è intervenuto sui temi più scottanti della Formula 1, dall'incidente di Fernando Alonso al futuro della Ferrari.
Come stai vivendo questa settimana che ci porta al GP d’Australia?
«La vivo da tifoso della F1, ma sicuramente non c’è più l’atmosfera di una volta, che nella settimana prima dei Gran Premi erano tutti molto più eccitati. Adesso la nuova F1 è un po’ più tranquilla e c’è meno interesse. La cosa incredibile è che c’è meno interesse su questo. Io mi ricordo anni fa, prima della prima gara, c’erano trasmissioni, c’erano articoli sui giornali, c’erano pagine intere, dichiarazioni dei piloti. Adesso è tutta una routine normale, manca un po’ di eccitamento secondo me, che in questo momento qui, anche pensando che andiamo in Australia e le due Mercedes fanno gara a sé, sicuramente non aiuta».
Secondo te Vettel ha qualcosa di Schumacher, anche per questo matrimonio con la Ferrari?
«In Italia è incredibile, perché di Vettel non avevate mai parlato e adesso che è in Ferrari è diventato il pilota del futuro e del passato. Prima era come se Vettel non esistesse in F1. Credo che Vettel sia un pilota bravo, sicuramente uno dei primi 5-6. È un pilota che quando aveva le macchine che andavano molto bene era veramente imbattibile e, quando si è trovato a guidare un “carciofo” e tanti piloti erano più abituati di lui, è andato in difficoltà. È uno come Ricciardo, che ha sempre guidato più o meno dei “carciofi”, si è trovato su una macchina così e si è trovato subito a suo agio. Per cui è un pilota forte, adesso non paragoniamolo a Schumacher, Senna, vedo delle robe che non stanno in cielo e in terra».
Come sta Fernando Alonso?
«Fernando è a Dubai. Adeso dobbiamo fare anche una distinzione: ormai è un campionato costruttori, più che un campionato piloti. Questi nuovi regolamenti, questo nuovo motore, siamo tornati a quello che noi ci siamo battuti per anni per avere un certo tipo di equilibrio. Avevamo fatto in modo che più le macchine sono simili, standardizzate, senza lasciar niente alla tecnologia se no gli ingegneri t’ammazzano, e per la gente lo spettacolo era molto meglio. allora vedevi veramente la differenza tra i piloti. Adesso credo che se sulla Mercedes metti 7-8 piloti, possono tranquillamente vincere il Mondiale. Non solo Fernando. Tra Fernando e Schumi è molto sottile la linea. Fernando patisce forse meno la pressione, sono due grandissimi. Dovessi sceglierne uno, io ho più affetto nei confronti di Fernando perché siamo stati più tempo assieme. Ma sono due grandissimi campioni. Ci sono altri campioni tra cui Hamilton, che sbaglia un po’ meno perché Hamilton è sempre stato un pilota veloce, però era uno che sbagliava molto e faceva delle cose incomprensibili. Quest’anno è maturato parecchio. Non dimenticate quando tutti dicevanoche il campionato era già di Rosberg e io continuavo a dire che alla fine avrebbe vinto Hamilton perché sicuramente è un pilota superiore. Per cui, a pari macchina il pilota conta, a disparità di macchina il pilota conta molto poco».
Riguardo a quello che è successo due settimane fa a Barcellona?
«Quando ci sono stati quei due giorni in più all’ospedale è proprio perché noi volevamo degli accertamenti specifici, se Fernando avesse avuto lui un problema, un problema di cuore, un piccolo ictus, un embolo. Può succedere anche a un grande sportivo di avere questo. E noi abbiamo visto che assolutamente tutte le analisi e tutte le tac fatte sul pilota sono risultate negative. I medici logicamente hanno consigliato di non partecipare al primo Gran Premio di Melbourne per un fatto di prevenzione. Lì si è detta qualunque cosa, tipo “sono giovane e corro con i kart”, quella roba lì non esiste, l’ha tirata fuori El Pais e poi tutti a riprenderla perché faceva anche ridere. C’è stato un momento in cui lui ha perso un po’ di memoria, ma è durato due, tre giorni, con una botta così. Che poi non è stata neanche una botta così drammatica, io ho visto un filmato, che oltretutto mi ha mandato Ecclestone, dove si vede che la botta non è così forte. Quando Vettel lo passa, Fernando va a sbattere senza nessun motivo. E allora bisogna vedere se è un problema di sterzo. Noi non abbiamo avuto nessuna informazione da quel lato lì da parte della McLaren. Quello che è successo è una cosa molto strana e Ron Dennis nella sua press conference non l’ha chiarita».
Aspettiamo che prima o poi si chiarisca.
«Se Fernando avesse avuto dei problemi lo avrebbero scoperto i medici. Se avesse avuto un piccolo svenimento si sarebbe visto, abbiamo fatto ore di analisi con i più importanti specialisti d’Europa. Prima o poi queste cose qui dovranno essere chiarite. A parte queste cose di lui che non si ricordava di vent’anni, tutte robe che fanno parte del gossip e se ne sono dette di tutti i colori. Anche la comunicazione del Team non è stata brillante. C’è una investigazione da parte della Federazione. Io spero di no, ma se ci fosse stato un problema elettrico bisogna dirlo perché può succedere ad altri piloti. Noi sappiamo che quando è stato messo il kers in Formula 1, qualche meccanico ha preso delle scosse da svenire. Per cui credo che i meccanici all’inizio sembravano dei palombari quando andavano vicino a una macchina. Voi sapete che c’è un interruttore, per Fernando l’interruttore era chiuso. Per cui vediamo, c’è una investigazione e dovremo sapere per la tranquillità di tutti quello che è successo. Dato che il team non ha fatto barriera nei confronti del pilota, ognuno raccontava una sua versione. Per cui c’è stata molta confusione perché poi l’incidente, se lo vedi, non è che dici “mamma mia che botta”. È un incidente come se ne vedono tantissimi. È un po’ l’angolatura in cui la macchina ha preso il muretto che poteva aver dato fastidio a Fernando. Sicuramente la botta è stata forte. Adesso aspettiamo cosa dice la FIA e vediamo in Malesia cosa succede, anche perché la prima gara, con la macchina che abbiamo, se la perdiamo non è che sia una grande tragedia (sorride, ndr)».
Pensi che questo incidente possa compromettere in rapporto con la squadra?
«Fernando è molto convinto, lui dice che anche la macchina nel momento in cui funzionava era buona. Se voi ricordate la McLaren è sempre partita male quasi a tutti i GP. Quando ce la giocavamo al Mondiale ho sempre detto “ragazzi, questi qui hanno una capacità di sviluppo a metà stagione che è bestiale. I giapponesi metteranno tutte le risorse umane e finanziarie per far sì che questo motore sia competitivo. La McLaren sicuramente come telaio sarà competitiva, per cui vediamo, io dico che questo campionato è tutto da scoprire. Il campionato d’inverno non dà nessuna informazione, chi è forte non lo fa vedere».
In Ferrari sono sulla strada giusta per diventare una squadra più “racing”, meno complicata nei suoi meccanismi?
«Sicuramente, ho visto quello che hanno fatto in questo momento e se io fossi stato in Ferrari avrei fatto più o meno la stessa cosa. C’erano troppe sovrapposizioni, troppa gente, c’era molta confusione. La Formula 1 è una cosa molto semplice, è come essere nell’esercito, ci vuole un comandante e gli altri devono eseguire. L’ingegnere è un lavoro molto affascinante per loro, molto meno per chi mette i soldi e loro li bruciano, per cui ci vuole un controllo, come sempre. Bisogna dire “quando vi sedette davanti a me portatemi una roba che abbia un senso, altrimenti non possiamo spendere”. Ci vuole uno che comandi, la Formula 1 non è un fatto democratico, ci vuole uno che comanda e logicamente deve essere molto attento alla parte tecnica perché poi devi vincere le gare. Ci vogliono tutti che più o meno remino dalla stessa parte. Questa macchina non è che l’abbiano fatta ieri, hanno iniziato un anno e mezzo fa. Per cui uno che arriva in un mese non può cambiare tutto. Se è buona è una macchina che è stata un’evoluzione fatta ancora ai tempi di Stefano e Luca. Se non è buona sarà sempre loro».
Ti manca un po’ la Formula 1?
«La Formula 1 di adesso no, hanno aumentato le spese in modo esorbitante, specialmente con questo motore, e questo ha diminuito sicuramente l’impatto con il pubblico e con tutti quanti. Il rumore in F1 rappresentava il 20-25% dell’adrenalina e dell’eccitazione. Quando partivano i GP la gente tremava. Credo che questi esperimenti in F1 non si debbano fare, la F1 è uno show business, è un grande evento, è tifosi, televisioni e per questo deve esserci l’eccitamento. La gente non capisce come mai per schierare una macchina in griglia bisogna spendere tutti questi soldi».
Abbiamo la possibilità di vedere la Ferrari almeno seconda quest’anno?
«Io lo spero come tutti quanti perché la Ferrari è importante per tutto, non solo per l’Italia. La mia preoccupazione è vedere in Australia la Mercedes e tutti i motorizzati Mercedes. Perché la Mercedes sono diversi team, la Williams è tecnicamente forte e ci sono due o tre team che sono molto forti. La Ferrari sicuramente dovrebbe essere lì. Un conto è essere lì e un conto è essere secondi. Questo motore ha creato una disparità senza aggiungere niente di positivo a quello che è una corsa. Spero che la Ferrari sia competitiva. Una Ferrari che finisce seconda sarebbe super competitiva, bisogna vedere a quanti secondi sei secondo».
Schumacher?
«Ogni volta che lo vedo ho la pelle d’oca, voglio ricordarlo com’era».
Credi che Fernando abbia fatto bene a lasciare la Ferrari?
«Sì, credo sia un bene per tutti e due. Per la Ferrari, con Fernando che diventava un po’ ingombrante, un po’ di critiche. Ha fatto bene la Ferrari a prendere Vettel. Se fossi stato alla Ferrari avrei fatto esattamente la stessa cosa. Magari non avrei preso Vettel ma Ricciardo. Credo che l'australiano abbia qualcosa in più rispetto agli altri in questo momento. Tutti questi grandi piloti devono avere la macchina, altrimenti sei la seconda comparsa».
Arrivabene?
«Maurizio è un gran lavoratore. Conosce la Formula 1 e conosce sicuramente la Ferrari dall’altra parte. Lui era uno degli sponsor principali della Ferrari e quando dai i soldi ti trattano sempre tutti bene. Sono convinto che Maurizio farà bene perché in un team devi essere uno che abbia mentalmente un’organizzazione per gestire un team come altre aziende».