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Oggi, 21 marzo 2014, Ayrton Senna, avrebbe compiuto 54 anni. E nella giornata dove sarebbe dovuto cadere il suo compleanno, Google celebra con un Doodle verdeoro il più grande campione della Formula 1, scomparso nel tragico incidente ad Imola del 1994, durante uno dei weekend più tragici dell Circus, durante cui perse la vita anche Roland Ratzenberger.
Ayrton: il pilota più amato
Nato in Brasile, a San Paolo, nel 1960 Senna diventa uno uno dei piloti più amati di sempre grazie ad una strabiliante carriera in Formula 1, che lo vede laurearsi Campione del Mondo per ben tre volte, nel 1988, nel 1990 e nel 1991.
Il pilota brasiliano, affezionatissimo alla sua terra d'origine, è rimasto uno dei piloti più vittoriosi di sempre. Senna infatti è terzo in classifica per il numero di vittorie in Formula 1 (41), superato solamente da Alain Prost (51) e Michael Schumacher (91).
Su Twitter si scatena una pioggia di tweet per ricordare e salutare il Campione, o anche semplicemente per fargli sapere che ci manca ancora tanto. Se volete unirvi al ricordo gli hashtag più utilizzati sono #Senna, #SennaSempre, #SennaGoogle o #SennaTheLegend.
Senna: i racconti inediti di Paolo Ciccarone su Automoto.it
Quest'anno, a vent'anni dalla scomparsa nel weekend di Imola, dedicheremo su Automoto.it, a partire dal mese di aprile, una largo spazio al campione più amato della Formula 1, attraverso il ricordo del nostro inviato Paolo Ciccarone, che, avendo conosciuto personalmente Ayrton, ci regalerà una serie di racconti, aneddoti e storie inedite.
Eccovi un piccolo assaggio di quello che scopriremo nei racconti di Paolo Ciccarone:
Paolo Ciccarone: ecco come ho consciuto Ayrton
«Un giorno Milton, il papà di Senna, mi chiese: “Quale è il pilota che preferisci?”. Gli risposi secco: “Ho scoperto Ayrton Senna guardandolo in giro per le piste, all’inizio non mi piaceva, ma sa guidare meglio di tutti gli altri. Peccato che sia uno *******: tutte le volte che mi avvicino per parlargli mi risponde male e si volta. Non ha capito che faccio il giornalista o forse non gliene frega di Rombo”. Milton mi guardò in faccia e mi disse: “Tranquillo, Ayrton non lo farà più. Vieni con me”».