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Da quando l’AC Milano è stato commissariato e la SIAS ha il consiglio direttivo rinnovato dopo i rinvii a giudizio per 17 persone, fra cui direttore generale e direttore tecnico della passata gestione, ora a Monza ci si muove coi piedi di piombo in piena fase burocratica.
Per garantire il servizio anti incendio, che a Monza viene svolto dalla CEA da oltre 40 anni, il direttore Turci ha dovuto emettere un bando internazionale d’appalto con dei tempi certi per la consegna dei servizi.
Fin qui nulla da eccepire, lo prevede la legge, ma è anche vero che un settore così specialistico come il servizio anti incendio, garantito in maniera fantastica dalla CEA, viene messo a rischio dalla burocrazia: potrebbe capitare, infatti, che vinca la gara d’appalto una struttura straniera che non conosce Monza e le sue problematiche, quindi perderebbero del lavoro dei tecnici italiani e se per caso la CEA dovesse vincere la gara d’appalto nulla vieta a qualche solerte politico o giudice di contestare accordi sotterranei etc.
Insomma, da qualsiasi parte la si giri, fra burocrazia, inchieste e altro ancora, rischiamo davvero di strozzarci in ogni settore. Ora si spera che la CEA vinca l’appalto, ma se il principio è questo, non sarebbe meglio che a gestire tutta l’attività sportiva italiana fosse la CSAI con una gara d’appalto unica per tutti gli autodromi nazionali, Monza compresa?