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Secondo le fonti il nuovo CEO di Audi, Gernot Dollner, sarebbe contrario all’impegno nello sport propugnato invece da Markus Duesmann, estromesso poco tempo fa. Secondo questa teoria, Porsche sarebbe pronta a subentrare ad Audi nel prosieguo del progetto. Intanto nella sede vicina a Ingolstad proseguono i lavori per la messa in opera del primo esemplare di power unit targato Audi, che tra l’altro sta già girando al banco prova col supporto dei tecnici AVL austriaci che già collaborano con Lamborghini per il progetto WEC (e il cui prototipo verrà presentato alla stampa italiana in occasione delle finali mondiali di Vallelunga dal 17 al 19 novembre). Che ci sia una forte concorrenza interna fra i due marchi è cosa risaputa, da quando Porsche aveva siglato un accordo con Red Bull per la fornitura dei propulsori e che l’anno scorso, subito prima della scomparsa del numero 1, Dieter Mateschitz, era stato annullato. A far saltare l’operazione Porsche furono essenzialmente due ragioni. La prima, i tedeschi volevano il controllo totale della squadra, cosa che né Helmut Marko tantomeno Chris Horner erano intenzionati a fare. La seconda, fu la conferma dei progetti iniziali che il nuovo management aveva voluto mantenere e che portò alla riconferma di Horner (nel frattempo sondato dalla Ferrari come possibile team Principal prima di Vasseur) e Marko (che ha un contratto in scadenza 2024). La morte di Mateschitz e l’arrivo del nuovo CEO, Oliver Mintzlaff (di provenienza calcistica, era CEO del Lipsia) con i nuovi soci Franz Watzlawick e Alexander Kirchmayr avevano messo in dubbio il prosieguo del progetto Red Bull F.1 e Porsche avrebbe, per questo, voluto avere il pieno controllo. Ma lo staff attuale ha confermato tutto e per Porsche c’è stato il ritiro e l’uscita dal progetto F.1. Nel frattempo da Audi si erano mossi in anticipo e con metodo: con Sauber avevano un accordo di collaborazione che era sfociato nella costruzione della galleria del vento e nel momento in cui hanno deciso di rilevare le quote di maggioranza del team, hanno fatto partire il progetto F.1. dalle 350 persone impiegate in Germania si è già passati a 550 e altre figure sono ancora ricercate anche presso altre squadre. Nel frattempo, e qui sta la vera news, in Qatar un nutrito gruppo di tecnici Audi era nel box Sauber a familiarizzare con le procedure della F.1 e, già che c’erano, carpire qualche informazione sul motore Ferrari usato
da Zhou e Bottas: “Noi siamo clienti Ferrari e tutto quello che riguarda il gruppo motore viene gestito direttamente dalla Ferrari – dice il team principal Alunni Bravi – pertanto da parte del team non c’è nessuna possibilità di far trapelare segreti o informazioni riguardanti questo propulsore visto che nessuno di noi ha accesso ai dati, dato che da clienti noi riceviamo “chiavi in mano” il tutto e se ci sono problemi, sono loro a intervenire”. In Qatar, comunque, tutto il personale era Audi, anche se nessuno vestiva la divisa ufficiale (che porta ancora i colori Alfa Romeo) e lo stesso Andreas Seidl (guarda caso ex responsabile Porsche nel WEC) ricordava come il programma procedesse regolarmente. Nel frattempo Audi, sui propri profili social, continua la ricerca di personale specializzato in F.1 o semplici appassionati che vogliono maturare esperienze nel Circus (trovare tutta la gente che serve non è cosa semplice…) e il responsabile comunicazione F.1, Guido Stalmann, sta seguendo i vari aspetti del progetto. Anche se in Qatar avrebbe dovuto fare una intervista per definire i progetti futuri, ma non si è visto nei box…