Alonso: «Sono quattro anni che abbiamo un'auto più lenta degli altri»

Alonso: «Sono quattro anni che abbiamo un'auto più lenta degli altri»
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Sono parole cariche di amarezza, ma anche di speranza quelle del pilota della Ferrari Fernando Alonso al termine del GP d'Ungheria. L'obiettivo rimane vincere 3 o 4 gare di fila, ma servono importanti sviluppi tecnici
28 luglio 2013

Al termine del GP d'Ungheria, il pilota della Ferrari Fernando Alonso, ha commentato una gara sicuramente deludente, che ha messo in evidenza tutta l'inferiorità tecnica della monoposto di Maranello, che ora, oltre a non essere competitiva in qualifica è diventata lenta anche in gara, dove non ha il passo di Red Bull, Mercedes e Lotus.

Alonso: «Vorrei la macchina di qualcun'altro, ma non vorrei lasciarli la mia Ferrari»

«Venerdì è stato un momento difficile per noi perché non risucivamo ad avere dei long run buoni. Oggi si sono confermati quei dubbi. La quinta posizione conquistata ieri in qualifica era un miracolo ed oggi con Mercedes, Red Bull e Lotus così veloci è già stato buono concludere così la gara. Il potenziale di oggi infatti era per concludere settimi o ottavi invece abbiamo portato a casa un quinto ed un sesto posto».

 

«Abbiamo fatto un miracolo anche oggi. Sono 4 anni che abbiamo un'auto più lenta di mezzo secondo, quindi siamo abituati a lavorare così. Dobbiamo però iniziare a lavorare per dire la nostra. Dobbiamo arrivare a Spa e a Monza con pezzi nuovi e lavoreremo giorno e notte per arrivare bene alle prossime gare. Se vinciamo tre o quattro gare di fila i distacchi si riducono rapidamente. Non sarà facile ovviamente ma ce la faremo».

 

«In questa situazione mi piacerebbe avere la macchina di qualcun'altro ma non mi piacerebbe per niente dover dargli la mia Ferrari. La Ferrari sta spingendo forte per cercare di recuperare e sono sicuro che da qui a fine stagione saremo più competitivi».

Domenciali: «Dobbiamo combattere fino in fondo»

Queste invece le parole di Stefano Domenicali, Team Principale della Ferrai: «Oggi siamo andati non veloci, ma piano in entrambe le condizioni. Bisogna mettere in fila le cose per capire come mai la nostra macchina funziona così. Non avevamo passo ed è stata una giornata difficile. L'obiettivo adesso è di rimettere in fila tutto nella gisuta direzione e di rimanere a combattere fino in fondo. Questo è quello che dobbiamo fare e che sappiamo fare. Non dobbiamo seguire l'emozione negativa perché non serve a niente».

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