Alonso: «sapevo di potermela giocare»

Alonso: «sapevo di potermela giocare»
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Fernando Alonso conquista una pole con grande determinazione dimostrando le potenzialità della Ferrari | <i>P. Ciccarone, Silverstone</i>
7 luglio 2012

Altro che macchina, altro che tecnica: quando vedi uno come Fernando Alonso fare una pole position, sotto un diluvio battente e dopo aver rischiato per due volte l’eliminazione, capisci subito che nel mondo della sofisticazione meccanica, per fortuna la differenza la fa ancora l’uomo. E’ una pole position del campione, non certo o solo della Ferrari e lo si capisce sentendo le registrazioni radio durante la Q2, la seconda parte delle qualifiche.

Il coraggio paga

In quel momento la rossa è in crisi, Alonso e Massa in 12 e 13 posizione, fuori dai giochi, la voce alla radio è quella di un pilota abbattuto, conscio che non c’è molto da fare, ma con una grinta di chi non se la sente di gettare la spugna: «E’ stato un momento difficile – dice Alonso – perché non si vedeva molto, avevo sempre una macchina davanti ed ero anche finito in testacoda, sai che non dipende solo da te, ma quando la bandiera rossa ha bloccato tutto, visto che alcuni si giravano anche in rettilineo, mi sono ricaricato e ho capito che potevo giocarmela tutta.»

E così è stato. La differenza l’ha fatta la forza mentale di un pilota che non si dà mai per vinto, che per ottenere lo scopo utilizza il massimo delle energie risparmiando il massimo possibile. A parità di stress altri vanno in crisi, o perdono il momento buono. Vedi Hamilton, favorito sulla pista di casa che è finito invece ottavo dopo aver dominato le varie sessioni. Oppure come Vettel, invischiato nelle condizioni meteo e che si è visto passare anche da Schumacher, terzo, e dal compagno di squadra Webber, secondo.

Alonso sa cosa deve fare a seconda di quello che succede

Insomma, in condizioni particolari, con la visibilità scarsa, l’ aderenza precaria, è la mente la vera forza di Alonso: «Non si abbatte mai, è capace di vedere la gara o la partenza con una lucidità mentale unica, sa cosa deve fare a seconda di cosa succede» dice il dottor Riccardo Ceccarelli, che con Alonso ha lavorato ai tempi della Renault con Briatore. Insomma, la Ferrari è migliorata, ha indovinato la scelta tattica di entrare subito in pista con le gomme intermedie nell’ultima fase, ma senza la classe di Alonso la pole, la prima della stagione, sarebbe stata un sogno.

Che sia migliorata la macchina la dimostra anche il 5°posto di Massa, addirittura in prima fila al penultimo giro, ma fuori dal top per un errore: «Mi si sono bloccate le ruote in frenata e ho perso del tempo prezioso, la prima fila era alla nostra portata.» E ora, la gara: pioverà ancora e visto quanto accaduto in prova, difficile pensare a uno svolgimento regolare: «Pioverà per tutti – dice Alonso – partire davanti dovrebbe garantire una buona visibilità, poi il resto è tutto da improvvisare. Avrei preferito una gara più noiosa e scontata, ma sarà così per tutti, sperare in una giornata senza pioggia dalle 11 alle 14,30 mi pare eccessivo da queste parti…»

Asfalto difficile

Infine una nota di Massa: «A Silverstone sono nate la maggior parte delle squadre, piove almeno una volta al giorno, eppure è uno dei tracciati peggiori per la pioggia. Non c’è aderenza né drenaggio, strano che finora nessuno ci abbia pensato o fatto qualcosa.» Lo sostengono anche gli appassionati in tribuna, bloccati nel fango per delle ore. Ma siamo in Inghilterra, a loro va bene così…

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