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Già, quando un tempo la passione per la F1 era più largamente diffusa e condivisa per davvero, non solo tramite qualche click mentre si fa altro, o un’occhiata di qualche istante nel congestionato streaming di un social network; quando le gare iridate in territorio tricolore erano due e non due le sedi a fronteggiarsi miseramente per la sola rimasta a fatica; il mese di agosto era quello di riposo per gli italiani, dal lavoro ma non dal tifo critico per i loro sport preferiti.
Se il calcio d’agosto, a detta degli esperti, conta poco, le gare corse in estate hanno la stessa valenza di tutte le altre e anzi, qualche potenziale spettatore in più che durante le ferie può seguire meglio gli eventi. I meno giovani ricorderanno frenetiche pause da mare, gavettoni di ferragosto o altre attività vacanziere, per guardare i classici GP di Ungheria anche nel bel mezzo dell’estate. Ora che il mondo è pienamente flessibile trovando giorni di vacanza o lavoro in alternanza varia, quanto si desideri, la F1 decide di fare com’era rigidamente un tempo per molti italiani: le due centrali di agosto, non ci siamo (e anche la prima).
Il 2016 segna così un altro agosto magro per la F1, in termini di spettacolo proposto: come nei tre anni precedenti una sola gara, pur bella in quanto a location, l’ultima domenica del mese, a Spa. Ora sono ben ventuno i Gran Premi in un anno ma meglio distribuiti secondo le esigenze delle squadre e quindi ci troviamo con poker di GP a luglio e poi una bella e lunga pausa. Se si guarda al passato, quando i GP di una stagione erano una quindicina, poteva capitare di godersi al mare o in montagna ben tre gare di F1, magari anche di impiegare dei giorni liberi per andare a vederne una, se si avevano budget sufficiente e compagnia. In ogni caso nel 2012 si ebbe persino un mese intero di pausa, quindi non ci lamentiamo ora, solamente ricordiamo circostanze non più ricorrenti.
Negli ultimi 50 anni possono vantare di aver festeggiato ferragosto vincendo: Michael Schumacher, Mika Häkkinen, Alain Prost, Elio de Angelis, John Watson e Jo Siffert
Per trovare due Gran Premi corsi nel mese di agosto occorre tornare almeno al 2010, con prima e ultima domenica dedicate rispettivamente a Ungheria e Belgio, due classici dell’ottavo mese. Ma per avere un ferragosto da F1, bisogna andare indietro di oltre dieci anni sino al 2004, con il GP bianco rosso (dallo sponsor al tempo ancora in voga) Marlboro Magyar Nagydíj presso l’Hungaroring, vinto da Michael Schumacher. Altro GP nel giorno dell’Assunzione nel 1999, sempre in Ungheria. Quell’anno furono tre le gare corse in agosto, contando anche Germania e Belgio. Non una rarità assoluta il tris, certo non tipico per under30, contando che si è avuto anche nel 1998 ma occorre balzare indietro di un decennio, negli anni Ottanta e precedenti, per vedere come ordinario l’avere tre weekend “caldi” motoristicamente, con un calendario che regalava a fine mese, dopo Germania e Austria, il GP di Zandvoort piuttosto che quello di Dijon-Prenois (secondo GP Francia? No, si alternavano location per il GP Svizzera). Negli ultimi 50 anni, i piloti che possono vantare di aver meglio festeggiato ferragosto, vincendo un GP iridato, sono: Michael Schumacher (2004) Mika Häkkinen (1999), Alain Prost (1993) Elio de Angelis (1982, in foto apertura l'arrivo al foto-finish con Keke Rosberg), John Watson (1976) e Jo Siffert (1971).
Vincenti o meno in pista, i piloti del 2016 impiegheranno comunque bene il loro mese di pausa, probabilmente divertendosi, solo in modo diverso dai colleghi del secolo scorso, più come dei lavoratori "normali". Che poi, fino anche agli anni Novanta, c’erano pure le amate prove d’agosto in quel di Monza, per le F1 che si preparavano al GP d’Italia, dove vetture e piloti erano meno difficili da avvicinare.. Ma, quella è un’altra storia.