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C’era una volta la bella abitudine di presentare le macchine di F.1 facendole vedere dal vivo e parlando con la gente, facendo domande, togliendosi curiosità o altro ancora. Bene, quei tempi sono finiti. Non solo la Ferrari, ma anche McLaren, Force India, Mercedes e vattelappesca, hanno adottato la politica del web. Tutto on line, tutto precotto e tutto facilmente controllabile. E un grosso risparmio di soldi.
Quando le F1 erano presentate dal vivo
Mica vorrai spendere quattrini per allestimenti, dare da mangiare a quei cialtroni di giornalisti o, addirittura, far entrare i tifosi a vedere da vicino le auto, parlare coi piloti e farsi fare autografi? No, non sia mai. Intanto la moda di lanciare le vetture su Internet, il giorno prima è stata la volta della McLaren Honda di Alonso e Button, e il 1 febbraio tocca alla Mercedes campione del mondo, va contro quelli che sono i desideri degli appassionati. Le presentazioni erano il modo per vedere da vicino piloti, tecnici e auto, scambiare quattro parole, inventarsi servizi diversi per parlare della stessa cosa.
Oggi no, le immagini, le interviste e le foto sono le stesse per tutti, il tifoso e il professionista hanno accesso alla stessa banca dati. Tutto freddo e distaccato, privo di acuti, con una informazione pilotata. Basti pensare ad Alonso, Ferrarista dentro fino ad Abu Dhabi, 23 novembre, che il 29 gennaio dice “voglio portare la McLaren Honda ai fasti del passato”. Due mesi e cambia tutto. E che dire di Hamilton, taglio di capelli da rapper mentre Rosberg ha svezzato in pista la W06 per fare il filmato per gli sponsor? Gelo totale, eppure è il campione del mondo, colui che divide e fa discutere per i suoi atteggiamenti.
Tifosi sempre più distaccati
Anche lui sul web, anche lui e la sua squadra lontana da chi deve tifare e magari comprare Mercedes in concessionaria. Certo, le presentazioni costano, ma invece di buttare un milione di euro per rifare gli allestimenti dei motor home o spendere decine di milioni di euro per ridurre di 200 grammi il peso di una tuta, forse quella voglia di mettere a contatto i tifosi con i protagonisti, sfruttando occasioni come il lancio delle nuove auto, sarebbe da non perdere.
La presentazione di una nuova macchina era il rito principale di una stagione
«Dobbiamo rivoluzionare la F1 – dice ancora Arrivabene – avere auto belle, occasioni di contatto col pubblico, rivedere il formato delle corse, renderle appetibili e stimolanti». Un obiettivo forse più difficile che tornare a vincere con questa Ferrari. Quindi, bene le immagini, belli i video, carine le interviste «Cosa ti aspetti da questa macchina? Ti piace l’ambiente? Sei comodo nel sedile?» fanno esattamente il gioco di chi non ama più questa F.1, di chi si allontana e non trova motivi di interesse.
La presentazione di una nuova macchina era il rito principale di una stagione, quella attorno alla quale si parlava, si capiva cosa stesse accadendo e cosa aspettarsi dal futuro. Anche se si chiama Ferrari, una macchina carina, col nasino stretto i fianchi larghi ma che a prima vista sembra la gemella dell’anno scorso (speriamo in meglio…) la delusione dei fans è grossa. Fare le presentazioni così è una occasione persa per il mondo della F.1. Poi, per quanto riguarda le macchine, le foto le vedete da soli, i pareri (fotocopia e banali) dei protagonisti li potete immaginare, per il resto l’unica differenza sarà la pista a farla vedere.