30 anni fa, confronto: presentazione Ferrari F1 e stagione sportiva [staff top, esito flop]

30 anni fa, confronto: presentazione Ferrari F1 e stagione sportiva [staff top, esito flop]
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Nel 1992 alla presentazione Ferrari F1 il boss Montezemolo omaggiava da Gianni Agnelli fino all’ultimo dei fans, con quel grande staff per la nuova stagione: Lombardi (sui motori V12) Migeot (per aerodinamica da missile) Postlethwaite e Lauda (consulenti di comprovato valore). Persino due sedili (ufficiale e riserva) per promettenti piloti italiani, ma i risultati della F92A delusero tutti e troppe volte risuonò la critica "Ferrari = gran casino"
17 febbraio 2022

La presentazione odierna della nuova monoposto Ferrari F1 per la stagione 2022, F1-75, è uno spunto per ricordare alla mente di chi c’era, quella che avvenne 30 addietro di presentazione, per un Cavallino rampante su scudetto giallo pronto a scendere in gara nel Mondiale con qualche incertezza. Pur se le premesse parevano allora e paiono oggi, di livello.

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Super staff

Era ed è un momento difficile per la Scuderia sulle piste iridate, rispetto al blasone (non per l’azienda, vedendo i bilanci record) con il mese di febbraio che scalda i motori per la nuova stagione. In quello del 1992 di febbraio, la F92A, monoposto di rottura rispetto alle serie precedenti (che portarono a sfiorare il titolo con Prost e a molte vittorie anche con Mansell) debuttava pubblicamente.

Al volante da ufficiali Alesi e Ivan Capelli, primo italiano titolare per la stagione intera dopo Alboreto. Le aspettative dei tifosi erano alte, soprattutto perché lo staff era di quelli vincenti. Ai motori 3.5 dodici cilindri da curare per umiliare a suon di urlo unico Renault e Honda (e che urlo, ndr) Claudio Lombardi. Allo studio aerodinamico, vero asso potenziale su cui si puntava, J.C. Migeot.

Pronti a dare indicazioni di livello assoluto per l’esperienza vincente accumulata nientemeno che Harvey Postlethwaite e Niki Lauda. Cosa si poteva volere di più? Vabbè, dei buoni finanziamenti da Marlboro e dalla Fiat, che c’erano con Gianni Agnelli spesso presente e interessato al team, poco altro.

Tutto bello, ma poi

Di quella presentazione, più sostanziosa per gli addetti ai lavori e meno mediatica per il mondo esterno che comunque conosceva tutto per come riportato in poche ore (W l’epoca senza social live, ndr) abbiamo oggi qualche foto e un po’ di magone, che viene per come si emozionavano tutti a chilometri di distanza, grazie alla F92A.

La sentivi e riconoscevi, rispetto alle povere rivali con gli otto cilindri o le arricchite con i dieci. Poi fa niente, se di delusioni se ne accodarono. E si, guardando quello che viene poi nel campionato… Speriamo che l'edizione 2022, che arriva 30 anni dopo, non abbia niente a che fare per il Cavallino con quella della F92A.

Nonostante una raffinata parte motoristica con velocità record mostrate in alcuni test, la monoposto Ferrari che vibrava per i quasi 15.000 giri sotto il cofano, in gara ebbe sempre una serie di limiti tecnici che la portarono ad avere non solo minor prestazione, delle Incredibili Williams, ma anche parecchi inconvenienti.

La fortuna non fu poi dalla parte di Ivan Capelli, che dopo le belle cose mostrate con la Leyton House, deluse a dir poco chi lo attendeva nelle gare vicino a casa. A Montecarlo appende la F92A tra un muro e il guard-rail e a Monza, esce alla Parabolica. Non molto meglio fece l’arrembante Alesi, capace di accendere la passione come di smorzarla in un attimo, salendo solo due volte sul podio (3°) e ammutolendo la sua rossa, anche lui, a Monza dove tutti volevano inebriarsi di quel rumore alimentato dalla benzina senza piombo Agip.

4° team

Un campionato di 30 anni orsono dietro non solo alle Williams, imprendibili e alle McLaren, ma anche alle Benetton. Nonostante tutto, ricordare una Ferrari nuova che debutta in un campionato del mondo di Formula 1 è sempre bello. Un po' per il valore storico dei personaggi, le forme, i colori di quella monoposto poco incisiva. Le vicende di pista, senza una pole, senza un giro veloce, non si cancellano come esempio da non ripetere, ma indipendentemente dai risultati quello che in molti vissuti ai tempi si augurano, è rivivere la medesima passione per la F1 e il Cavallino.

Chissà se quest'anno, grazie alla indubbia maestria di guida da parte dei predestinati e ben educati piloti, ma soprattutto alla bontà tecnica e gestionale del team (nel 1992 il ritornello critico era "Ferrari grande casino") si soddisferà quel bisogno: più di altri la Rossa deve vincere e poi ri-vincere. Per ricordarle solo, certe sensazioni che comunque solo lei sa regalare come quelle citate.

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