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“È chiaro che i risultati ad oggi non ci sono favorevoli. Non stiamo raccogliendo assolutamente quello che merita il lavoro della squadra, ma dobbiamo anche essere realisti. Se siamo in questa situazione è perché abbiamo commesso degli errori e non abbiamo, in termini di qualità di lavoro, fatto quello che potevamo e dovevamo fare. La stagione è molto, molto difficile, e deve prendere naturalmente una direzione diversa il più presto possibile”: Alessandro Alunni Bravi non vuole nascondersi dietro a un dito. Quando lo incontriamo nell’hospitality della Sauber a Monza, ci racconta con grande schiettezza un campionato 2024 di Formula 1 arduo per il team di Hinwil.
Questo non vuol dire, naturalmente, che dietro le quinte non si stia cercando di intervenire. “Stiamo lavorando per migliorare, anche se ad oggi non vediamo i risultati – racconta il team representative della Sauber, scegliendo accuratamente le parole -. La squadra sta producendo davvero un grande sforzo. Abbiamo introdotto un pacchetto molto importante di sviluppi - quasi un’avventura dal punto di vista dinamico – con un nuovo fondo, un bodywork diverso e pance riviste con un concetto che riprende la tendenza della Red Bull. E durante la stagione abbiamo anche sviluppato una nuova famiglia di ali posteriori con monopilone”.
Ma a fronte di queste novità non sono arrivati i risultati sperati. Sarà perché, come sostengono molti tecnici nel paddock, è più complesso portare aggiornamenti efficaci sulle monoposto di questa era della F1? Alunni Bravi non intende accampare giustificazioni. “Non è più difficile e non può essere una scusa. Se il team svolge un lavoro di qualità si possono fare dei passi in avanti, lo ha dimostrato chiaramente la McLaren. È chiaro che dipende anche dalla bontà del progetto iniziale – vetture più bilanciate hanno margini di sviluppo più ampi – così come è importante identificare i propri punti deboli per poi saper sviluppare la vettura. Noi siamo stati capaci di farlo, ma i guadagni sono stati troppo marginali. È importante portare sviluppi che possono avere un peso specifico e una performance maggiori".
Lontano dalla pista, la Sauber sta vivendo un momento di forte transizione, con un aumento esponenziale del personale in vista dell’arrivo di Audi nel 2026. Questi cambiamenti hanno influito sulle difficoltà odierne? “Se dicessi di sì vorrebbe dire che avremmo fatto un grande errore, perché non possiamo lavorare solo per il futuro. Ogni stagione è importante, e per costruire una squadra competitiva bisogna crescere di anno in anno. Noi siamo partiti nel 2023 con una base molto buona, con un sesto posto, e in queste due stagioni abbiamo avuto un calo di performance. Dobbiamo capire il perché”.
“Ci sono stati dei cambiamenti a livello manageriale, quindi vuol dire che anche da parte di Audi è stata fatta un'analisi. Con l'arrivo di Mattia Binotto e poi in futuro di Jonathan Wheatley stiamo cercando di colmare quei punti deboli a livello organizzativo che abbiamo visto dopo il primo periodo di 18 mesi con Andreas Seidl, con una grande attenzione sulla parte tecnica, dove c’è più da migliorare”. E Binotto, visto a Monza sia con una polo con i Quattro anelli che, successivamente, con la divisa della Sauber, “sta già lavorando duramente, con grande dedizione”.
Binotto, rivela Alunni Bravi, ha iniziato ufficialmente il suo percorso nel progetto Audi solo il lunedì della settimana del GP di Monza, “quindi dobbiamo dargli il tempo necessario per conoscere la nostra struttura e per apportare quei cambiamenti che ritiene opportuni”. In ogni caso, “c’è grande fiducia”. “Abbiamo visto subito l'impronta diversa che ha saputo dare nel rapporto con le persone, gli input che ha già dato a livello tecnico, però è chiaro che trova innanzitutto una situazione non facile e in secondo luogo servono tempi di reazione immediati”.
“Penso che sia la persona giusta per aiutare questa squadra e svilupparla per essere competitiva. Quanto tempo richiederà è difficile dirlo, ma siamo consapevoli che nel 2026 non potremo essere in lizza per le posizioni che contano”. Uno dei primi compiti di Binotto sarà individuare il pilota che affiancherà Nico Hulkenberg il prossimo anno. “Il passaggio di consegne tra Seidl e Binotto – spiega Alunni Bravi – ha comportato un ritardo nella scelta. Mattia sta analizzando innanzitutto le opzioni sul tavolo e le discussioni che erano già in fase avanzata con alcuni piloti”.
Tra questi c’è anche Valtteri Bottas, attuale pilota della Sauber. “Siamo consci del suo valore, non è un caso che abbia vinto 11 gare in Formula 1 ed è un pilota di grande esperienza”. “Bisogna dare il tempo a Mattia di fare una valutazione generale e di anche definire la strategia riguardo ai nostri piloti non solo per il 2025, ma anche per le stagioni successive. Credo che la decisione sarà presa prima della doppietta Baku-Singapore”, rivela Alunni Bravi.
La scelta di Nico Hulkenberg, invece, è stata perfezionata tempo fa, “per anticipare il mercato”. “Abbiamo voluto sistemare una casella importante con un pilota che considero tra i top in Formula 1 per esperienza e velocità. Nico ha una grande esperienza, ma ha dimostrato innanzitutto una grande motivazione. Ha ancora voglia di essere forte e competitivo in Formula 1 e se guardiamo alle performance, quest'anno è stato uno dei migliori sia nel confronto con il compagno di squadra che in generale”.
E mentre si definisce la coppia di piloti per il 2025 e oltre, a Neuburg continua il lavoro sulla power unit Audi per la stagione 2026. “Si sta rispettando quella che è la tabella di marcia che Audi aveva definito. Già dallo scorso anno abbiamo al banco la power unit completa che ha superato i test di resistenza previsti. Ora sta iniziando il lavoro di sviluppo, una fase importante perché gli ultimi 12-18 mesi sono essenziali per il raggiungimento degli obiettivi previsti”.
“Le basi per fare un buon lavoro per la power unit ci sono – aggiunge -. Il progetto Audi in Formula 1 a mio avviso è forse il più ambizioso degli ultimi 20 anni. È un percorso che vogliamo porti al successo, con tempi che naturalmente dipenderanno da noi, ma anche dalla concorrenza. Affrontiamo la sfida con grande consapevolezza e unità”. Questo nel contesto di un regolamento totalmente nuovo. “Si tratta di una sfida tecnica eccezionale, difficilissima ma che costruirà anche tecnicamente quella che è la piattaforma per la mobilità sostenibile del futuro”. Una grande attrattiva, questa, per un costruttore come Audi.
Grande è anche la sfida che sta affrontando Fred Vasseur in Ferrari per riportare la Rossa al successo. Alunni Bravi, che lo conosce molto bene, come giudica il suo operato? “Mi è difficile essere imparziale con una persona che stimo moltissimo a livello professionale ma anche a livello umano – riflette -. Fred è un amico, è stato il mio mentore, e ricopre tutt’ora un ruolo importante nella mia vita professionale”. “Sta facendo bene. Non possiamo giudicare il suo lavoro solo dai risultati in pista. La Ferrari ha una centralità a livello sportivo, politico e tecnico. È vicina a lottare per il mondiale piloti e il costruttori, e quel distacco è il più difficile da colmare”.
“Servono tempo e stabilità - che è forse è mancata a Ferrari negli ultimi anni - e penso che Fred sia la persona giusta per fare questo ultimo passaggio. Ci vuole pazienza, Jean Todt ci mise sette anni a vincere il primo mondiale nel 2000 con Schumacher dopo il suo arrivo nel luglio del 1993. Ci sono tutti gli elementi affinché Fred ci riesca: una dirigenza che lo supporta, un team che lo segue, due piloti forti oggi e ancora più forti l’anno prossimo. Bisogna avere fiducia nel suo lavoro”.
Abbiamo parlato tanto del futuro del suo team, ma quale sarà l’avvenire di Alessandro Alunni Bravi? “Audi ha preso la scelta chiara di nominare Jonathan Wheatley come team principal, e sarà con noi al più tardi a luglio 2025. Questa nomina non ha un impatto immediato sulla mia posizione. Nelle prossime settimane discuterò con Mattia del mio eventuale ruolo. Se questo dialogo sarà soddisfacente mi vedrete ancora nel futuro parte del progetto Audi, altrimenti penso che per me ci siano altre opportunità”. Schietto sul suo futuro, così come lo è sul presente della scuderia che rappresenta.