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Volkswagen ha recentemente annunciato la possibilità di chiudere o ridimensionare almeno tre dei suoi impianti in Germania, in risposta alla crescente competizione da parte dei produttori asiatici e alla necessità di ridurre i costi operativi. La decisione segna un momento critico per l’azienda, che ha interrotto a settembre il programma di sicurezza del lavoro in vigore dal 1994, il quale garantiva la stabilità occupazionale ai dipendenti fino al 2029.
Lo stabilimento di Brunswick, uno dei più antichi di Volkswagen, è situato in una città con 250.000 abitanti e rappresenta da anni un punto di riferimento per la produzione di componenti come assi, sistemi di sterzo e batterie per la piattaforma elettrica modulare MEB. Con circa 7.400 dipendenti, Brunswick potrebbe trovarsi a rischio di chiusura o di una significativa ristrutturazione, mettendo in discussione il futuro di numerose famiglie e l’economia locale.
La fabbrica di Emden, attiva dal 1964, è responsabile della produzione di modelli iconici come la Passat e la ID.4 elettrica, impiegando oltre 8.000 persone e con una capacità produttiva annuale di circa 180.000 veicoli. In parallelo, l’impianto di Hanover, noto per la storica produzione del "Bulli" e dei veicoli commerciali, conta circa 14.000 dipendenti. Entrambi gli stabilimenti potrebbero essere coinvolti nei tagli, segnando una svolta significativa per le produzioni locali e per l'intera economia della regione della Bassa Sassonia.
La sede centrale di Volkswagen a Wolfsburg, uno degli impianti automobilistici più grandi al mondo, impiega circa 70.000 persone e si estende su una superficie equivalente a 910 campi da calcio. Con una produzione di quasi mezzo milione di veicoli nel 2023, tra cui l'iconica Volkswagen Golf, una potenziale riduzione della capacità produttiva rappresenterebbe un colpo durissimo non solo per la città, ma per l'intero comparto automobilistico tedesco, aumentando l’incertezza su uno dei pilastri storici della Volkswagen.
Gli stabilimenti minori di Dresden e Osnabrück si trovano anch'essi in una posizione vulnerabile. A Dresden, dove circa 340 dipendenti sono impegnati nella produzione della ID.3 elettrica dal 2017, la continuità è incerta a causa della bassa domanda per alcuni modelli elettrici. L’impianto di Osnabrück, specializzato in piccole produzioni come cabriolet e roadster per VW, Porsche e Skoda, è inoltre a rischio, con la fine della produzione della T-Roc Cabriolet prevista per il 2025 e la decisione di Porsche di spostare alcuni modelli a Stoccarda.
Infine, lo stabilimento di Bruxelles, dedicato alla produzione della piattaforma elettrica E-tron della Q8 e SQ8, ha annunciato recentemente una sospensione della produzione a partire da febbraio 2025 a causa di una riduzione degli ordini e dell’aumento delle scorte. L’impianto, che negli ultimi anni è stato completamente riconvertito per supportare la transizione elettrica, risente della mancanza di appeal della vecchia piattaforma, ormai superata dalla più moderna piattaforma PPE. Questo ha generato forti preoccupazioni per il futuro dello stabilimento, dato il suo peso storico e il suo ruolo centrale nel percorso di elettrificazione di Volkswagen.