Volkswagen, a rischio 30.000 posti di lavoro?

Volkswagen, a rischio 30.000 posti di lavoro?
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Secondo fonti tedesche, Herbert Diess avrebbe menzionato la possibilità di pesanti tagli alla forza lavoro del marchio Volkswagen nel percorso verso l'elettrificazione. Il brand smentisce
14 ottobre 2021

Il percorso verso l'elettrificazione di Volkswagen potrebbe comportare conseguenze assai pesanti per la forza lavoro, soprattutto nel caso in cui la transizione dall'endotermico all'elettrico si riveli più lenta del previsto. Stando alle indiscrezioni riportate dall'Handelsblatt, a rischio sarebbero 30.000 lavoratori, quasi un quarto dei dipendenti tedeschi del marchio, la maggior parte dei quali impiegati nella produzione nello stabilimento di Wolfsburg. Stando a quanto riferisce l'Handelsblatt, nell'ultima riunione del consiglio di sorveglianza, Herbert Diess, intervenuto in qualità di ospite nel rispetto del principio di separazione con il consiglio di gestione, avrebbe illustrato diversi scenari per mantenere la competitività del marchio Volkswagen. La previsione più negativa paventata da Diess implica la rinuncia a una parte consistente della forza lavoro.

La disamina di Diess, non inclusa nell'ordine del giorno, avrebbe sorpreso i membri del consiglio di sorveglianza, non solo per la mancanza di preavviso su un argomento tanto delicato, ma anche per il contrasto con dichiarazioni precedenti dell'ad del gruppo sul contenuto influsso dell'elettrificazione sulla forza lavoro. Il consiglio avrebbe chiesto di valutare una riconversione dell'impianto di Wolfsburg, attualmente non coinvolto nei progetti di ammodernamento previsti per altri siti, e di mantenere il massimo riserbo sui potenziali tagli al personale. Il portavoce di Volkswagen, Michael Manske, ha smentito la cifra di tagli riportata da diverse fonti, oltre all'Handelsblatt. "Il dibattito è in corso, ma non ci sono scenari concreti, solo tante buone idee", ha fatto sapere. 

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