Tra Generale Inverno e auto elettriche, chi vince?

Tra Generale Inverno e auto elettriche, chi vince?
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È opinione diffusa che le batterie delle vetture elettriche vadano in crisi con temperature sottesero: ma è davvero così?
1 dicembre 2022

Dopo Napoleone e Hitler, ci sono anche le auto elettriche tra le vittime dell'inverno, già capace di annientare gli eserciti più potenti e che potrebbe mettere in crisi la tecnologia a zero emissioni delle nostre vetture?

La domanda non è peregrina, vista anche l'opinione piuttosto diffusa che le batterie elettriche soffrano le basse temperature, riducendone le performance sia in termini di efficienza e di autonomia che per le capacità di ricarica.

Sarà vero?

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A differenza dei motori termici, e soprattutto i diesel che soffrono l'accensione mattutina quando la colonnina del termometro scende sotto lo zero, quelli elettrici mostrano maggiore disinvoltura anche in condizioni di freddo intenso: il motore si avvia dolcemente, come al solito, quasi non avvertisse disagio alcuno.

Ma attenzione, questo non significa che l'inverno sia una stagione come le altre per le auto elettriche: con le basse temperature, infatti, ad entrare in crisi è la capacità di tenuta del pacco batterie.

La chimica delle celle si rivela meno attiva rispetto a quanto accade con temperature miti, con un decadimento d'autonomia: in Norvegia, dove la presenza in strada di veicoli elettrici ha dimensioni importanti ed il clima non è sempre mite, un test compiuto su venti vetture a zero emissioni, con temperature esterne comprese tra -6° e +3° C, ha verificato che la perdita media in termini di autonomia arriva a sfiorare il 20%, con oscillazioni dal 9% dei modelli più performanti fino a punte addirittura del 30% nel caso di veicoli dotati di batterie non di ultima generazione. 

Un effetto determinato anche dalla necessità di riscaldare l'abitacolo, operazione che sottrae preziosa energia all'autonomia di marcia quando si ricorre all'aria condizionata per avere una temperatura interna sopportabile; a tal proposito, utilizzare sistemi alternativi come il riscaldamento dei sedili e del volante assicura un minor prelievo di energia dalla batteria; ed anche la buona pratica di parcheggiare la vettura in luoghi dove batte il sole e non all'ombra aiuta a guadagnare qualche (gradito) grado in più di temperatura interna, come pure quella di riscaldare il veicolo direttamente alla stazione di ricarica prima di partire, mentre è ancora collegato alla colonnina, piuttosto che una volta in movimento. 

È una buona idea anche effettuare la ricarica subito prima di partire, in modo da affrontare il viaggio con le temperature già a regime: l’assorbimento dell’energia è infatti massimo per tutte le auto elettriche quando abitacolo e batteria sono freddi, ma diminuisce molto quando si raggiungono le temperature giuste.

Alla soluzione del problema hanno lavorato diversi costruttori: alcuni, come Audi, utilizzano una pompa di calore per riscaldare batteria e abitacolo, sfruttando la reazione termica che si determina tra il gas presente nel dispositivo e l’aria esterna; oppure, tramite app, è possibile preriscaldare l'auto attivando le funzioni di condizionamento e di sbrinamento prima della partenza, mentre se la batteria dell'auto risultasse ancora troppo fredda per sfruttare tutta l'energia immagazzinata, sul display di alcuni modelli (tra cui quelli Tesla) viene visualizzato un fiocco di neve blu, che preavvisa che le prestazioni dinamiche saranno limitate, così come la potenza della frenata rigenerativa, situazione che vale per tutti i veicoli elettrici.

Altro problema derivante dal freddo, la velocità di ricarica rallentata: lo stesso studio norvegese indica che con temperatura esterna di -10° C, il tempo di immagazzinamento dell'energia cresce di circa il 15% rispetto a quello necessario alla ricarica alla temperatura di 20° C, ritenuta ideale per la massima performance. 

Ma il gelo non viene solo per nuocere: infatti il freddo ha effetti positivi in termini di longevità delle batterie, in quanto la chimica delle celle è meno sollecitata rispetto a quanto accade alle alte temperature e questo determina una durata maggiore delle celle e un numero più alto di ricariche, a garanzia di una qualità alta e costante dello stivaggio d'energia. 
 

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