Thailandia: ponti d'oro alla Cina per le elettriche, esenzione dalle tasse da 3 a 8 anni

Thailandia: ponti d'oro alla Cina per le elettriche, esenzione dalle tasse da 3 a 8 anni
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Ecco come la Thailandia, già definita la "Detroit dell'Asia", sta attirando i costruttori cinesi
18 luglio 2023

La Thailandia negli anni si è guadagnata il soprannome di "Detroit dell'Asia" grazie al suo impegno nel settore dell'automotive. E ora il paese asiatico sta spingendo l'acceleratore sull'elettrico, in modo tale da poter mantenere la sua posizione di rilievo. Secondo quanto riporta Bloomberg, la Thailandia è stata in grado di raccogliere 2,2 miliardi di dollari per l'elettrico, grazie a una serie di investimenti da parte di costruttori cinesi come BYD, Great Wall e SAIC. Questo grazie a degli incentivi fiscali di non poco conto. 

Le aziende che scelgono di investire almeno cinque miliardi di baht (circa 150 milioni di dollari) nella produzione di elettriche possono infatti detrarre il 20% per un periodo dai tre agli otto anni. E nel caso della produzione di alcuni componenti chiave delle elettriche, sono previsti sconti del 50% sulle tasse per altri cinque anni. Ma la Thailandia si sta muovendo anche con un programma di incentivi per aumentare la domanda locale delle vetture elettriche, attualmente prodotte in loco soprattutto per l'esportazione all'estero. E si punta persino ad attrarre produttori di batterie strappandoli agli USA e all'Europa. La Thailandia, d'altronde, si è prefissata l'obiettivo di rendere il 30% della produzione di veicoli elettrico entro il 2030, con una produzione nazionale annuale di 40 GWh di batterie.

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