Tesla nella bufera: lo showroom nello Xinjiang sotto accusa

Tesla nella bufera: lo showroom nello Xinjiang sotto accusa
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Dopo l'apertura di una sede di vendita in una regione a statuto autonomo cinese, la Casa di Fremont è accusata di violare una legge votata dal Congresso USA e firmata dal Presidente Joe Biden
5 gennaio 2022

Agenzie a raffica sulla nuova “grana” per Tesla, che è stata attaccata da molti negli USA per aver aperto, appena prima di Natale, uno showroom nella capitale dello Xinjiang, Urumqi. Questa regione è un’area a statuto autonomo nell’ovest della Cina nella quale la comunità internazionale ha ravvisato più volte una politica di repressione e di sfruttamento del lavoro da parte del governo.

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La decisione di aprire una rappresentanza Tesla nell’area ha incontrato le proteste del Senatore della Florida Marco Rubio, che nei giorni scorsi ha fatto approvare una proposta di legge bipartisan (cosa molto rara negli States) che blocca le importazioni di merci da questa regione, per contrastare lo sfruttamento delle popolazioni degli Uygurs, un gruppo prevalentemente di religione islamica che viene costretto a lavorare nei cosiddetti “campi di rieducazione”. Tesla per il momento non ha risposto dopo l’annuncio dato su Weibo (la piattaforma social più usata in Cina). 

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