Tesla: l'accusa è grave, class action negli USA per i km tarocchi

Tesla: l'accusa è grave, class action negli USA per i km tarocchi
Pubblicità
Tesla nella bufera: vendite in calo, accuse di frode sul chilometraggio e una causa collettiva in corso
15 aprile 2025

Il 2025 non è iniziato nel migliore dei modi per Tesla, che si trova al centro di una nuova ondata di polemiche e grane legali. A fare notizia sono da una parte il calo delle vendite negli Stati Uniti, dall’altra una causa collettiva che accusa l’azienda di manipolare i dati dei contachilometri per ridurre gli obblighi di garanzia.

Secondo un rapporto pubblicato da Cox Automotive, le vendite di Tesla nel mercato statunitense sono diminuite del 9% su base annua nel primo trimestre del 2025. Una flessione significativa, che potrebbe essere legata anche alle recenti controversie politiche che coinvolgono direttamente Elon Musk.

Il CEO della casa automobilistica, infatti, è stato nominato a capo del Department of Government Efficiency (DOGE) nell’amministrazione Trump. Una scelta che ha generato forte dibattito pubblico e malcontento tra molti consumatori americani, contrari al programma di riduzione della spesa pubblica promosso da Musk.

Una causa che potrebbe cambiare tutto

Oltre al calo delle vendite, Tesla deve affrontare una class action depositata il 7 febbraio in California. Al centro della causa c’è un’accusa pesante: l’azienda avrebbe manipolato il funzionamento dei contachilometri digitali dei propri veicoli, con l’obiettivo di far scadere anticipatamente le garanzie e ridurre le spese per le riparazioni coperte.

Secondo il testo della denuncia, i veicoli Tesla utilizzerebbero un sistema di calcolo del chilometraggio basato su algoritmi predittivi, metriche di consumo energetico e moltiplicatori legati al comportamento di guida. In pratica, l’odometro virtuale non si limiterebbe a registrare la distanza percorsa, ma stimerebbe valori maggiori, gonfiando artificialmente i chilometri indicati.

Il querelante, un cittadino californiano, ha acquistato nel 2023 una Tesla Model Y del 2020 con 36.772 miglia all’attivo. Nonostante un utilizzo moderato dell’auto — casa-lavoro, palestra e ristoranti locali — ha notato una crescita anomala del chilometraggio, con una media di 72,35 miglia al giorno, contro le 20 miglia effettive previste dalla sua routine.

Questa discrepanza ha fatto sì che la garanzia base dell’auto scadesse prematuramente, dopo aver raggiunto (almeno sulla carta) le 50.000 miglia. Quando il proprietario ha richiesto la riparazione di un problema alle sospensioni, Tesla ha rifiutato l’intervento sostenendo che la garanzia fosse ormai scaduta.

Secondo la causa, questo sistema permetterebbe a Tesla non solo di evitare interventi gratuiti in garanzia, ma anche di favorire la vendita delle estensioni di garanzia, creando un ulteriore profitto a danno del consumatore. Se le accuse venissero confermate, si tratterebbe di una pratica commerciale ingannevole con conseguenze legali molto pesanti.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Argomenti

Pubblicità