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Tesla e Apple sono finite nel mirino del National Transportation Safety Board americano per via di un incidente mortale che nel 2018 vide coinvolta una Tesla Model X. Lo schianto causò la morte di Walter Huang, un ingegnere della casa di Cupertino che si occupava di sviluppo di giochi.
Sotto accusa da parte dell'ufficio federale statunitense, il cui compito è condurre indagini su incidenti e formulare raccomandazioni sulla sicurezza, è il sistema Autosteer di Tesla, definito dal vicepresidente di NTSB, Bruce Landsberg, «completamente inadeguato». Autosteer è una funzione beta di Autopilot che dovrebbe consentire il mantenimento della corsia in regime di guida semiautonoma a velocità di percorrenza autostradale.
Robert Sumwalt, presidente della NTSB, ai microfoni di CNBC ha spiegato perché a suo avviso questa funzione sia pericolosa. «Se possiedi un'auto con automazione parziale - ha detto - non possiedi un'auto a guida autonoma. Quindi non bisogna convincersi di poterlo fare». Sumwalt ha aggiunto che nel 2017 il suo ufficio aveva inviato raccomandazioni a sei costruttori invitandoli a migliorare la sicurezza dei loro sistemi di guida semi-autonomi. «Cinque di loro avevano risposto a NTSB accettando di apportare alcuni miglioramenti - ha precisato Sumwalt - purtroppo, un produttore ci ha ignorato, quel produttore è Tesla».
NTSB ha invitato Tesla a migliorare i propri sistemi di monitoraggio per l'attenzione dei conducenti: attualmente viene rilevato il posizionamento delle mani sul volante, ma altri costruttori si servono di telecamere per accertare che gli occhi del conducente siano sulla strada. Non solo: ha anche puntato il dito contro Apple, per non aver implementato politiche rigide a divieto dell'uso non urgente degli smartphone durante la guida.
Huang, infatti, al momento dell'incidente era impegnato in un gioco. «Ci aspettiamo che i nostri dipendenti rispettino le normative», ha fatto sapere la casa di Cupertino alla CNBC. Restano però dei dubbi sull'effettiva efficacia del dispositivo introdotto in iOS 11 e nelle versioni successive del sistema operativo di Apple, attraverso cui l'iPhone è in grado capire quando un utente può guidare e disattivare le notifiche di distrazione.