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Tesla ormai è danni che lavora al supercomputer in grado di interagire con le reti neuronali sulle quali l’azienda di Palo Alto basa il proprio software. Ed è proprio per questo che il progetto Dojo è così importante, perché serve per raccogliere, classificare e analizzare i milioni di dati che vengono trasmessi dalle auto durante il loro normale utilizzo e imparare a leggere le situazioni reali.
Questa attività è così importante per Elon Musk che dopo aver valutato ogni alternativa presente sul mercato, ha deciso di sviluppare internamente un computer con una capacità di calcolo sufficientemente elevata per far fronte alle necessità dei propri sistemi informatici, Autopilot in testa.
Il supercomputer Dojo è in fase di sviluppo da almeno due anni ed è stato presentato ufficialmente in occasione dell’AI Day che Tesla ha tenuto il 19 agosto scorso. Stando alle caratteristiche dichiarate – per gli esperti, parliamo di un quintilione (1018) di operazioni in virgola mobile al secondo – dovrebbe essere il computer più potente al mondo.
Ma perché, di fronte ad un prodotto con tali caratteristiche, rendere noti certi segreti che potrebbero rappresentare un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza?
Probabilmente perché Tesla, che ha messo a punto un nuovo standard di programmazione, spera che altri si appoggino sugli stessi metodi di calcolo per sviluppare prodotti che hanno bisogno del Dojo per funzionare.
“Questo standard illustra i formati e i metodi aritmetici di Tesla per la nuova aritmetica binaria a virgola mobile a 8 bit e 16 bit negli ambienti di programmazione di computer per la formazione della rete neurale di deep learning. Questo standard illustra anche le condizioni di eccezione e i relativi flag di stato. Un'implementazione di un sistema in virgola mobile conforme a questo standard può essere realizzata interamente in software, interamente in hardware o in qualsiasi combinazione di software e hardware”.