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A noi, Musk ricorda i versi di una canzone di Battisti, quella che parla di “discese ardite e risalite“, soprattutto quando dice “poi ancora in alto, con un grande salto”: ecco, ai voli infiniti - ma anche alle picchiate a vita persa - il boss di Tesla pare averci fatto l’abitudine, e quello che ai comuni mortali farebbe venire il voltastomaco lui pare digerirlo con apparente nonchalance.
Che tipo, Elon, abituato a vivere come fosse sempre sulle montagne russe, in un continuo rally tra l’estasi del paradiso e le porte spalancate dell’inferno.
Certo, il 2020 non se lo scorderà facilmente: anche se negli ultimi giorni Tesla ha quasi dimezzato il suo valore a Wall Street, nel 2020 ha visto le sue azioni crescere come se avessero mangiato OGM a colazione, pranzo e cena, crescendo di valore di oltre il 700%.
Vero che nell’ultimo mese Tesla ha bruciato 234 miliardi di dollari e che questa perfomance negativa è costata ad Elon il gradino di uomo più ricco al mondo; nondimeno, la sua azienda resta la prima tra i costruttori di auto per capitalizzazione, e questo la dice lunga su quanto di speculazione ci sia nel determinare il valore di un titolo che - numeri alla mano - vende venti volte meno il numero di veicoli di Volkswagen, giusto per fare un nome.
Ma è il bello (?) della finanza, baby; e poi a Palo Alto si progettano certo auto, ma non si limitano a quello.
Per capirlo, basta dare un’occhiata al video con cui Musk ha ringraziato i suoi dipendenti per i risultati ottenuti in un anno eccezionale, malgrado (o grazie?) alla pandemia: nel 2020, Tesla ha prodotto la vettura numero 1.000.000, raggiunto le 500.000 consegne nell’anno, anche grazie all’introduzione negli USA ed in Canada della Model Y; ma sono arrivati pure i record di autonomia, con l’abbattimento del muro delle 400 miglia (circa 645 km) e di velocità sul giro a Laguna Seca, con la Model S Plaid.
Ancora, nel 2020 sono iniziati i lavori delle prossime Megafactory di Berlino ed Austin, che presto affiancheranno l’impianto di Shangai dove viene prodotta la Model 3 destinata ai mercati asiatici; e poi c’è stato il rilancio dei programmi per la guida autonoma con l’implementazione del sistema Full Self Driving e la presentazione della nuove e più performanti celle 4680.
Ma, come cantava il Lucio da Poggio Bustone, Musk soprattutto torna già a volare: il 2020 è stato l’anno di debutto operativo di SpaceX, l’ambizioso e visionario progetto che punta a democratizzare l’accesso all’esperienza spaziale ed a portare l’uomo su Marte.
Insomma, proprio come “quel gran genio del mio amico...“, do you remember?