Noleggio auto per privati: costi fissi e tutto incluso fanno piacere di più il diesel?

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Da una ricerca ANIASA e Bain, capiamo come e quanto gli operatori di noleggio a lungo termine avvicinano i privati. Scalzeranno il classico acquisto? Per ora il potenziale è a quota 40%
1 giugno 2018

È un dato di fatto che in Italia gli automobilisti stiano cominciando a rinunciare all’acquisto dell’auto, avvicinando gradualmente nuove forme di condivisione, dal car sharing al noleggio a lungo termine, come vi abbiamo già scritto di recente su queste pagine parlando del Rapporto ANIASA 2018. Varie le motivazioni: dall’elevato peso economico e burocratico per l’auto che si desidera, alla sua gestione in certe grandi città, fino a motivi di fiducia nel futuro della stessa: vedi svalutazione delle auto diesel usate. Oggi sono 30.000 quelli che hanno abbandonato l’auto di proprietà per affidarsi al noleggio “tutto incluso” con costo fisso. Non tanti certo, ma un italiano su quattro conosce la formula del noleggio a lungo termine e il 40% si dichiara pronto a sperimentarlo. Queste in sintesi le maggiori evidenze della ricerca svolta dall’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità e dalla società di consulenza strategica Bain & Company. Lo studio approfondisce questa tendenza degli ultimi anni, mettendo insieme i dati sia degli operatori (iscritti ad ANIASA) sia il punto di vista dei consumatori. Non è questo uno studio così popolare e soprattutto ricco di riferimenti storici in Italia, per cui vale la pena approfondirlo piuttosto che limitarsi al dire che il trend è di forte crescita.

Volume pre-Crisi ma sostanza diversa

Tutti sanno quanto il mercato automotive sia rimasto colpito negli ultimi dieci anni da una profonda crisi, ma oggi è tornato a quota 2 milioni: alla pari quindi? No, il tempo ha modificato la sostanza sotto questa cifra di immatricolazioni similare. Primo cambiamento è il boom delle auto Km 0, circa il 17% del mercato oggi conteggiato. Evidente poi un rapporto controverso tra i giovani e l’auto: dal 2007 a oggi le auto immatricolate agli under-30 sono crollate del 61%. Se aggiungiamo il dimezzamento del numero dei concessionari e il nuovo ruolo degli istituti bancari (in cerca di ricavi e legame con il territorio) ecco il fiorire di inedite partnership rispetto al passato: aziende di renting e istituti di credito insieme sul fronte, piuttosto che singoli broker, operanti proprio nel noleggio. Una “ristrutturazione” legata all’aumento dei costi di gestione per l’auto, alla minore disponibilità economica dei clienti e all’affermarsi in genere della sharing economy. In questa chiave si comprende come sia agevolato ora lo sbarco del noleggio long term oltre i confini delle grandi aziende. L’auto diviene per molti, soprattutto se giovani e nelle grandi città, strumento sempre funzionale alla mobilità ma cui poter rinunciare, pensando a forme di condivisione. Lo studio inverte oggi alcuni ruoli del passato: l’utilizzo prevale sul possesso, il costo sulla personalizzazione e la certezza sul rischio.

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Noleggio da 0 a 3

Fronte operatori, dai dati proposti si capisce come le grandi aziende di noleggio, sia a breve sia a lungo termine, abbiano rinnovato l’offerta secondo il trend di cui sopra: oggi si forniscono pacchetti di servizi di durata variabile, da pochi giorni a 12-24 mesi, sino a oltre i tre anni. Un mix forse ancora non chiaro a tutti i privati italiani, che include car sharing e medio termine, aprendo anche ai veicoli commerciali e persino agli scooter. Si assiste al fiorire di nuovi punti di noleggio, passando persino da supermercati e filiali bancarie, oltre i classici agenti e broker.

“Gli operatori del noleggio sono già oggi protagonisti di un’offerta di mobilità che va da 15 minuti a 5 e più anni, garantendo molti servizi accessori - evidenzia Massimiliano Archiapatti, Presidente di ANIASA - Abbiamo davanti alcune sfide per cogliere a pieno e soddisfare la domanda di mobilità pay-per-use: in primis gestire la complessità derivante dal crescente numero di clienti mantenendo alta qualità dei servizi e trasparenza; poi  assicurare massima flessibilità e rafforzare l’innovazione tecnologica, che ci consente di essere vicino al cliente in qualsiasi momento tramite APP, call center, siti web”.

Italiani e noleggio

Ma quanto è conosciuto il noleggio auto dai privati italiani? Non troppo. Se è vero che anche la formula del lungo termine inizia a farsi scoprire, grazie a campagne degli ultimi mesi e un certo passaparola, i dati mostrano altro. Il 28% degli intervistati dichiara di sapere cosa sia il noleggio a lungo termine, il 51% di saperlo in modo superficiale, andando a fondo però, è solo il 17% capace di nominare un operatore del settore. Gli elementi apprezzati del noleggio auto sono la comodità del tutto compreso (senza immobilizzo di capitale e problema della rivendita dell’auto) insieme alla certezza della rata fissa. In un contesto di ripresa sì, ma incerta, i clienti si focalizzano su servizi comodi, semplici e a basso rischio. Non a caso i servizi più apprezzati del noleggio sono l’assicurazione RCA (55% la ritiene molto importante) la manutenzione (47%) la copertura danni e il soccorso stradale (47%). Tra quanti hanno già utilizzato la formula, il 67% l’ha fatto tramite un canale indiretto e il 37% direttamente presso società di noleggio.

Quota 45%?

Il livello di interesse dei privati verso il noleggio a lungo termine si misura con solo un 5% attualmente già deciso a noleggiare un’auto. Ben il 40% però è interessato a farlo in futuro, mentre 1 su 3 non ci ha mai pensato e 1 su 4 ci ha pensato ma poi rinunciato, per vari motivi: scarsa conoscenza dei marchi, preferenza per l’auto di proprietà e scarsa convenienza. Molti non-clienti sarebbero propensi al noleggio con determinate condizioni: maggiore chiarezza sulla rata e sulle clausole contrattuali, oltre possibilità di sospendere o almeno dilazionare la rata.

Profilo medio

L’utente-tipo del noleggio a lungo termine è un uomo (52%) mediamente più giovane, istruito e benestante rispetto ai privati che scelgono la proprietà; un utente più “green”, che noleggia principalmente per motivi di lavoro o di pendolarismo, che ha interesse per un’auto di segmento medio e che percorre poco meno di 20.000 km all’anno. Un profilo che a differenza della pura utenza cittadina o molto matura, da pochi km/anno, è anche quello che sinora usava vetture a gasolio, meno popolari e quotate nelle classiche vendite ma ancora zoccolo duro del noleggio a lungo termine.

“La nascita del noleggio a privati è stata innescata dal mutato contesto del mercato -  sottolinea Gianluca Di Loreto, Partner di Bain & Company - e dallo sviluppo della sharing economy, ma perché cresca ulteriormente è necessario che gli operatori del settore mettano la Customer Experience al centro, ripensando la propria organizzazione ed i processi aziendali anche in funzione della Clientela privata. Il cliente non è più solo un responsabile di flotte aziendali, ma anche un privato cittadino. Nuovi canali, nuovi prodotti, nuove forme contrattuali sono le sfide da cogliere”.

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