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Oramai l'hanno capito in molti, il "price cap" per le utilitarie in Italia è di 15.000 euro. Non importa quali siano le raffinatezze tecniche o modaiole: chi cerca un'auto economica, nella stragrande maggioranza dei casi, ha a disposizione questo budget, o anche meno. Varrebbe anche per le elettriche ma a parte la Dacia Spring (qui la nostra prova su strada) che comunque arriva a oltre 20.000 euro, sembra molto difficile che altri costruttori europei riescano a restare entro questi costi, e non per cattiva volontà (anche se oramai è chiaro che non si fanno più lauti guadagni con il segmento A e B, vedi il disimpegno imminente di costruttori come Audi e Mercedes dalle fasce inferiori), ma per il costo della mano d'opera e perché il prezzo delle materie prime è salito oltre misura: il litio è triplicato in un anno.
In questo scenario è quasi inevitabile guardare ai prodotti cinesi, che in fatto di elettriche hanno il mercato (interno) più grande del mondo ma cominciano a guardare serenamente verso l'Europa, mentre gli USA sono un ostacolo insormontabile visti anche i recenti provvedimenti del presidente Joe Biden circa gli incentivi statali.
Secondo una ricerca di Jato Dynamics nel 2021 il prezzo medio delle auto elettriche in Cina è sceso in dieci anni del 47%, (da 41.800 22.100 euro) mentre in Europa è salito del 28% (da 33.300 a 42.600 euro)
L'industria cinese delle elettriche ha così la possibilità di affermarsi in una fetta di mercato snobbata dagli europei, e non mancherà di farlo; i modelli ci sono, a partire dalla leggendaria e minuscola Wuling Mini EV. È la più venduta in Cina e costa 4.600 euro, l'equivalente di una smart EQ (fa i 100/ km/h ed è lunga 3 metri). Anche ammesso che siano richiesti adeguamenti agli standard europei, il prezzo potrebbe restare ben sotto ai 10 mila euro. Ecco una galleria di modelli che potrebbero arrivare anche in Europa, magari con marchi differenti.