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In queste ultime ore, il governo svedese ha annunciato la scoperta del più importante giacimento di terre rare in Europa.
Quando si parla di transizione elettrica, uno dei più grandi problemi del vecchio continente, riguarda l’assenza di materiali preziosi per poter sviluppare e produrre tutta la tecnologia che ogni giorno utilizziamo quotidianamente.
Come ben sappiamo, fino ad oggi l’Europa si è rivelata drammaticamente dipendente da paesi terzi come la Cina (il 91% delle terre rare usate in Europa provengono dal continente asiatico) e nelle ultime ore, il governo svedese ha annunciato la scoperta del più importante giacimento di terre rare.
L’amministratore delegato della società pubblica LKAB, Jon Moström, ha esortato Stoccolma e Bruxelles ad accelerare gli iter autorizzativi per recuperare il prima possibile il gap che si hanno con gli altri paesi e in un’intervista al Sole 24 Ore, ha affermato:
“La nostra scoperta potrebbe rivelarsi un significativo tassello nella produzione di terre rare essenziali nella transizione verde. Gli iter sono stati messi a punto quando avevamo il lusso di poter aspettare. Oggi c’è urgenza di sfruttare il giacimento e dobbiamo fare in modo che i tempi autorizzativi vengano diminuiti, sperabilmente del 50-60%”
Il giacimento si trova a circa 150 chilometri a Nord del circolo polare artico e secondo le prospezioni effettuate finora, il nuovo materiale scovato sarebbe enorme. Inoltre, tra le terre rare potenzialmente a disposizione vi sono il litio, lo scandio e il lantanio.
Tuttavia, i dirigenti della società non hanno potuto dare stime né sui costi di sfruttamento né sulle effettive dimensioni delle riserve, le quali arriveranno solo tra uno o due anni.