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Matteo Salvini chiama a gran voce Elon Musk. Nel corso di un webinar organizzato dal Messaggero, il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili ha parlato del co-fondatore di Tesla, invitandolo a investire nel nostro paese. "Mi piacerebbe che Elon Musk potesse lavorare in Italia, che investisse in Italia. Noi gli spalanchiamo le porte". Delle sei fabbriche in cui Tesla produce le sue vetture, solo una, la Gigafactory di Berlino, si trova in Europa. Salvini si auspica che la prossima possa sorgere nel nostro paese.
L’invito a Elon Musk sembra in controtendenza rispetto alle opinioni sull’elettrico condivise da Salvini sin dalla campagna elettorale. Il vicepremier ha sempre mostrato forti dubbi sul bando della vendita di auto benzina e diesel nuove in Europa dal 2035, arrivando a proporre persino un referendum. Un concetto che Salvini ha ribadito al Messaggero, definendo il divieto un “suicidio economico e geopolitico”.
È pur vero che, a ben vedere, l’arrivo in Italia di Tesla si tradurrebbe in nuove opportunità di lavoro per migliaia di potenziali dipendenti, oltre a contribuire alla crescita del comparto elettrico dell'automotive. Difficile capire se si tratta di una provocazione o qualcosa di più. Così come al momento non è dato sapere cosa ne pensi Musk, impegnato con la sua ultima fatica, la ristrutturazione di Twitter post acquisizione