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"Mio figlio non vive affatto nel lusso, anzi. Non possiede una casa di proprietà e abita in appartamenti modesti": così Maye Musk, madre del co-fondatore di Tesla, Elon, parla del figlio in un'intervista rilasciata al Corriere. La modella, dietologa e influencer 75enne ricorda Musk da piccolo. Bullizzato dai coetanei, era "molto timido. Era un ragazzino chiuso, al mattino faticavo a tirarlo giù dal letto per farlo andare a scuola. Come potevo presagire che avrebbe avuto un simile successo?". "Ricevette il suo primo computer a dodici anni. Imparò a usarlo e creò BLASTAR, un videogioco. Gli suggerii di inviarlo a una rivista di settore, lui lo fece e lo pagarono 500 dollari. Secondo me non hanno mai saputo che l’inventore non aveva nemmeno tredici anni", racconta del figlio, capace di inventare cose meravigliose", ma senza "istinto di sopravvivenza".
Ma Maye Musk al Corriere ha raccontato anche gli abusi subiti dal padre di Elon, Errol. "A 31 anni scappai da mio marito e mi trasferii a Durban. Ero una ragazza madre, non potevo più permettermi nemmeno il parrucchiere. Ma sono ripartita. Poco per volta mi sono specializzata in dietologia, poi la mia carriera di modella ha preso una piega inaspettata". "Andavo a fare la spesa - aggiunge Musk - e quando tornavo mio marito guardava quante cose avevo comprato, stimando un minuto per ogni articolo preso. Se c’erano trenta cose e il tragitto per andare e tornare dal negozio era, poniamo, di dieci minuti e io “avevo sforato”, allora lui mi picchiava perché diceva che in quello spazio di tempo avevo incontrato un uomo".