Ma com’è possibile che nel 2022 si vedano ancora delle gru in pista?

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La presenza di una gru in pista durante il secondo ePrix di Formula E in Arabia Saudita ha evocato fantasmi del passato. Ed è inaccettabile
31 gennaio 2022

L'immagine di per sé è sconvolgente. Una gru in pista nel secondo ePrix di Diriyah della Formula E, con la Mahindra di Alexander Sims appesa a pochi centimetri dall'halo delle monoposto che transitavano in regime di Safety Car. Lo è ancora di più se si pensa che tutto questo è accaduto su un circuito cittadino nel 2022, e che le circostanze, se possibile, rendono il tutto ancora più grottesco. E, soprattutto, pericoloso. Era inevitabile, quindi, che arrivassero critiche da parte dei piloti della categoria 100% elettrica.

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Non stupisce che il più duro sia Jean-Eric Vergne, che nel 2015, a causa della presenza di una gru a bordo pista in quel di Suzuka mesi prima, si ritrovò a portare il feretro del suo amico fraterno Jules Bianchi. "Sono ancora scioccato all'idea di come sia stata gestita la fine della corsa - ha commentato Vergne su Twitter -. Una gru in pista, la Safety Car che si ferma subito prima in una curva cieca causando un ingorgo di monoposto, nessuna informazione fornita in merito... Sembra che le persone non imparino dagli errori del passato".

Ad aggravare ulteriormente la situazione pensa un precedente, visto che anche l'incidente di Edoardo Mortara in qualifica venerdì è stato gestito con l'entrata di un mezzo di recupero per spostare la monoposto. In quel caso, è stata sventolata una doppia bandiera gialla. Nell'altro, è stata impiegata la Safety Car. Il vero problema, nel secondo caso, è che la gru si trovava dietro una curva cieca, e ai piloti non sono state date informazioni in merito alla presenza del mezzo in pista. 

Questa mancanza di comunicazione ha causato un maxitamponamento. La Safety Car, infatti, si è dovuta fermare alla vista della gru, e i piloti che la seguivano sono stati costretti a inchiodare. E, in alcuni casi, si sono toccati. Come ha spiegato Vergne ex post, se il direttore di gara avesse avvisato i piloti della necessità di fermarsi nel terzo settore per via della presenza del mezzo, non si sarebbe verificato l'ingorgo. Il ritmo lento imposto dalla Safety Car, d'altronde, non poteva essere sufficiente ad evitare episodi di questo genere. 

Il direttore di gara della Formula E, Scot Elkins, ha spiegato a The Race di essere rimasto sorpreso dal fatto che la gru si fosse fermata in pista. Impegnato com'era a gestire questo imprevisto, non ha potuto "comunicare più di quanto ho fatto" via radio a piloti e team. "Sono stato colto di sorpresa, e stavo cercando di occuparmi di questo, anziché comunicare quanto stava succedendo via radio". Il fatto che la gru si trovasse dietro una curva cieca ha completato il pasticciaccio brutto di Diriyah. 

A ben vedere, il problema a monte riguarda l'inesperienza dei commissari. Per le prime due gare della Formula E a Diriyah, lo scorso anno, furono chiamati dei marshal dal Bahrain, che lavorarono di concerto con commissari della Federazione saudita. Quest'anno, invece, sono state scelte solo risorse locali. La presenza di commissari non adeguatamente formati è un nodo assai problematico, che andrebbe esaminato. Il nuovo presidente della FIA, Mohammed ben Sulayem, dovrebbe prendere come monito quanto accaduto a Diriyah. Perché nel 2022, non è accettabile vedere ancora una gru in pista. Non dopo quanto successo a Bianchi. 

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