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La produzione delle batterie per le auto elettriche deve far parte in pianta stabile della politica industriale italiana: è quanto chiedono in una nota Luca Sut e Giuseppe Chiazzese, deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Attività Produttive.
«Dopo che Stellantis aveva annunciato una partenza col turbo nella produzione di batterie per l’elettrico - scrivono i due parlamentari - oggi apprendiamo dai giornali del grave rischio che tutto possa essere spostato in Spagna. Oltre che un errore strategico con ricadute dal punto di vista occupazionale, questa scelta sarebbe molto dannosa per la transizione ecologica ed energetica del nostro Paese, pietra angolare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nei mesi scorsi abbiamo messo in campo una serie di provvedimenti che vanno nella direzione di una mobilità sostenibile, equa e inclusiva, a partire dall’ecobonus rinforzato che ha dato una forte spinta alla vendita di modelli elettrici. Inoltre, con un emendamento alla legge di bilancio 2021, abbiamo obbligato i concessionari autostradali a dotare la rete di propria competenza di colonnine di ricarica ad alta potenza. Una misura che insieme agli incentivi per le colonnine installate dai privati che fruiscono del Superbonus 110%, consente di risolvere una delle maggiori criticità che frenano la mobilità elettrica».
Oltre a ricordare come grazie a Stefano Patuanelli, ex Ministro dello Sviluppo Economico, l’Italia partecipa con ben dodici progetti su ricerca e sviluppo di batterie di ultima generazione all’IPCEI (Progetto di comune interesse europeo), attività che prevede investimenti per oltre cento miliardi di euro, gli esponenti pentastellati proseguono: «Le politiche messe in campo dal nostro MoVimento vanno nella direzione di una forte spinta alla mobilità elettrica e non possiamo rimanere indifferenti davanti alla possibilità che un settore chiave come quello delle batterie, anche in ottica Pnrr, prenda la via dell’estero con ricadute occupazionali negative e spreco di eccellenze. Perdere la possibilità di produrre accumulatori per le auto in casa nostra sarebbe un pesante colpo alla trasformazione che abbiamo avviato e il governo non lo deve permettere».