Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
I ritardi di consegna sono abbastanza fastidiosi per chi compra un'auto: pensare di avere una vettura entro un certo periodo, per poi capire di dover aspettare ancora di più è qualcosa che spesso non viene preso bene. Per questo non è strano vedere clienti disdire le proprie prenotazioni, soprattutto se nel mezzo ci sono stati anche altri problemi come quelli di personale, che rendono ancora più difficile parlare con l'azienda. È il caso di Lucid, che dopo i problemi che ha avuto, ha iniziato a consegnare le vetture lo scorso autunno.
Eppure gli obiettivi di produzione sono ancora lontani, e molti clienti stanno iniziando a disdire, sempre nel caso riescano a superare la sequela di richieste di blocco e email. Stando a quanto detto da un dipendente dell'azienda Lucid - che insieme agli altri ha ricevuto messaggi interni come "ogni disdetta è un fallimento" e inviti ad infastidire i clienti per evitare tale risultato finale - ci sono pratiche abbastanza aggressive per evitare questo disastro.
"Quando un cliente chiede di annullare il proprio ordine, la richiesta viene assegnata a un "proprietario del caso" Lucid, che deve chiamare il cliente entro 24 ore per "tentare di salvare" l'ordine. Se non raggiungono il cliente, devono riprovare a chiamare altre tre volte nei giorni consecutivi. Nel caso non ci sia un risultato positivo, il caso viene passato a un manager, per esaminare le "attività registrate" , chiamare il cliente entro 24 ore, quindi provare a chiamare di nuovo altre cinque volte, in giorni consecutivi, se non si mettono in contatto. Infine, il caso passa ad un responsabile regionale, che deve provare a chiamare il cliente entro 24 ore, quindi riprovare a chiamare altre tre volte in giorni consecutivi. A quel punto, possono cancellare la prenotazione."
Sono due settimane intere di chiamate per evitare la disdetta, una politica molto aggressiva che non solo prevede dozzine di chiamate ricevute, ma anche un nulla di fatto sulla disdetta richiesta, che rimane bloccata durante questo processo.
Se a tutto ciò aggiungiamo anche il blocco delle ferie tra il 24 e il 27 novembre e tra il 17 e il 31 dicembre, la cosa non sembra facile nemmeno per i dipendenti. Il problema, oltre che alla perdita economica, starebbe anche nell'idea che Lucid vuole far passare del proprio brand, ovvero lusso, cosa che si scontra molto fortemente con il numero di disdette, ma soprattutto anche con l'approccio dell'azienda al problema.