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In queste anni per quanto riguarda il settore elettrico abbiamo visto delle vere e proprie rivoluzioni di cui il portavoce in carica è senz’altro Tesla.
Il problema principale legato alle vetture ad alimentazione elettrica è essenzialmente la cosiddetta ansia da chilometraggio.
Ecco che nel settore automotive entra in gioco una nuova azienda austriaca chiamata Obrist, che ha realizzato un kit in grado di trasformare una Tesla Model 3 in una vettura ibrida.
Avete capito bene, in un’epoca dove molti colossi dell’automotive hanno rivoluzionato la propria produzione su motori elettrici, c’è chi va controcorrente prendendo un’auto con batteria per montarci un powertrain termico.
Obrist lo aveva già fatto in passato, anche con altre vetture elettriche, ma ora ha perfezionato la propria tecnologia e ha avviato i test del proprio sistema, battezzato HyperHybrid Mark II. Vediamo come funziona, perché il progetto dell'azienda evidentemente va al di là della conversione in sé.
La Model 3 firmata Obrist adotta un powertrain con ibrido in serie, in cui il motore endotermico (2 cilindri, 999 cc) a benzina genera energia che serve per ricaricare la batteria e in cui quest'ultima alimenta poi un unità elettrica che trasmette il moto alle ruote. Nella progettazione di questo motore Obrist ha lavorato molto per rendere il tutto molto silenzioso, oltre che efficiente, tanto che per il propulsore è stato scelto il nome di “Zero Vibration Generator”.
Stando a quanto dichiarato dall’azienda, i vantaggi dietro a questo principio di funzionamento son notevoli; ad esempio, il prezzo rimane contenuto perché pari a quello di altre auto a benzina o a gasolio, il comfort elevato e al pari di un’auto elettrica per quanto riguarda rumore e vibrazioni, e la dinamica di guida non risente particolarmente del peso aggiuntivo, avendo una batteria più piccola, permette di risparmiare 250 kg di peso a vantaggio di efficienza e dinamica di guida.
La tecnologia HyperHybrid, secondo l'azienda, viene concepita per permettere a chiunque di guidare "elettrico", con minori costi per la batteria e necessità di caricare.
Con la versione Mark II si possono percorrere in elettrico fino a 96 km (WLTP), un valore che in molti paesi darebbe accesso ad una serie di incentivi. Molti paesi, non l’Italia però che come sappiamo valuta esclusivamente il valore di CO2 emessa. Il consumo di benzina si attesta invece sui 2 litri / 100 km: un valore decisamente contenuto. Per i più esigenti, è disponibile anche la variante “High Performance” dedicata ai SUV e alle vetture premium, in grado di assicurare un maggiore spunto in tutte le occasioni.
In Italia, invece, i massimi incentivi sono parametrati in base alla CO2 emessa (in questo caso poco oltre la prima fascia, a 23 g/km). O per meglio dire "sarebbero", visto che l'ecobonus è stato bloccato.
La Tesla Model 3 HyperHybrid Mark II vuole far conoscere solo uno dei passaggi evolutivi di questa tecnologia. Obrist fa sapere infatti di essere già al lavoro su una versione successiva, la Mark III, che adotterà batteria e motori provenienti da ZF e che sarà ancor più efficiente.
L’intento, chiaramente, è quello di sviluppare uno schema propulsivo attraente che possa essere acquistato da una Casa per dare vita a muovi modelli a basse emissioni. È una strategia simile a quella che sta mettendo a punto DeepDrive con la nuova piattaforma skateboard a zero emissioni.
Tesla
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