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L’ex-galassia Fiat, poi FCA e ora Stellantis, molto ingrandita da PSA, è un calderone in evoluzione a noi italiani sempre caro. A sua volta, si trova dentro a un mondo auto in cambiamento, radicale e globale. Non facile il compito di tenere viva e forte la parte italiana di questo colosso, che elettrificazione o no, oggi, è sempre numero uno in Italia in molti segmenti.
Proprio di Italia in Stellantis, ha parlato oggi Santo Ficili, “capo” del gruppo per il mercato nazionale nel ruolo di Country Manager. A Torino, abbiamo toccato con mano tutte le auto con la spina dei vari marchi (assenti quindi Alfa, Lancia e Maserati) ma soprattutto fatto il punto.
Mirafiori vanta oggi una bella produzione di auto elettriche, con Fiat 500, ma l’elettrico è ancora una scommessa in Italia. Di transizione energetica ne leggete molto su queste pagine, ultimamente pare allungarsi l’orizzonte e Stellantis, a ben guardare, è messa meno peggio di altri: forte sia della leadership vigorosa nei segmenti A e B, sia di una buona quota mercato con spina (32% a settembre 2021). Nonostante i limiti di avere una spina, in Italia, dove il picco di quota generale per il Paese è appena arrivato al 13% del totale.
Ficili ricorda che le politiche con la transizione fissata sono quanto rende necessaria la gamma elettrica Stellantis, è ineluttabile. Oltre alle 400mila persone che oggi lavorano, nel gruppo, ci sono soprattutto i 30 miliardi investiti, per i prossimi 4 anni tutti sull’elettrico, a dire che le auto con la spina di Stellantis saranno tante e per tutti i segmenti.
Obiettivo? Essere leader della mobilità sostenibile con iconici Brand e servizi connessi: 70% di elettrificate in pochi anni, entro il 2030. Che vuole anche dire meno di un terzo, zoccolo duro, di termiche che resisteranno per usi intensi. Si veda la gamma veicoli professionali e parte di grandi berline o SUV.
Per il resto, dalla piccola microcar (Ami) ai SUV e le ammiraglie, tutti i 14 marchi arriveranno a coprire tutto, o quasi, il mercato dello zero emissioni. Lo chiamano LEV (veicoli con emissioni leggere, dovendo contare le plugin) in Stellantis. Lo presidiano come nessun altro nel Bel Paese.
Certo, alla base molti elementi comuni, il più possibile per fare economia di scala. Ogni marchio resta e sarà distintivo per stile, dotazioni e usi, ma sotto saranno solo quattro le piattaforme (STLA) e tre i moduli motore, con due generazioni di batterie. A oggi, tra le vetture con spina di successo, ci sono Nuova 500 (BEV più venduta del mercato italiano) Jeep Renegade e Compass 4xe. La previsione è che tra massimo cinque anni, i costi saranno analoghi per vetture termiche ed elettriche sul mercato, arrivando alla tanto ricercata democrazia per queste vetture. L'autonomia massima permessa da una nuova berlina Lancia o Alfa elettrica? 800 Km secondo le stime.
Parte della riduzione costo arriverà dalle batterie: 40% in meno di costo a monte per Stellantis, grazie anche a cinque gigafactory globali e i quattro poli tricolori. Di questi, Mirafiori sarà al top per alcuni BEV Fiat (500 e non solo) con anche Maserati presente in stabilimento, entro il 2024: qui saranno assemblate Nuove GranTurismo, GranCabrio e Quattroporte. Proprio a Mirafiori, sorge e si sviluppa per il futuro un polo batterie Stellantis, con assemblaggio di gruppi modulari per tutti i marchi e anche parte di ricerca sviluppo (detti Battery Hub e il Battery Lab). Previsto anche l’impianto Vehicle-to-Grid più grande al mondo.
Tra le attività del punto torinese di Stellantis, definito Stellantis Turin Manufacturing District, la nuova Italy House a Torino (via Plava). Con tutti i dipendenti in arrivo anche dal mondo PSA, in un ambiente progettato a nuovo, dove trascorreranno circa il 30% del loro tempo di lavoro, restando un 70% comunque in smart working.
“La nuova Stellantis Italy House - commenta Santo Ficili - rappresenta un passo importante verso un nuovo modo di lavorare, di interagire e di utilizzare spazi e tempo. È uno dei simboli del progetto del Gruppo che rinnova il modo operare secondo un modello basato sul lavoro agile, sulla flessibilità, la creatività, la condivisione sociale”.
Per le altre sedi, a Termoli Stellantis ha in programma la terza gigafactory europea; a Melfi sono previste le linee di produzione di 4 nuovi modelli BEV e la linea di assemblaggio per le batterie; ad Atessa lo stabilimento Sevel confermerà la sua leadership nei veicoli commerciali, anche elettrici.
A margine della conferenza, con giornalisti e rappresentanti della rete, Ficili ha ricordato l’utilità di servizi come come LeasysGo!, per dare agli italiani auto elettriche con canoni accettabili e poi le colonnine Atlante, nuovo punto ricarica di riferimento per le elettriche del gruppo. Nessuna conferma invece, per ora, di un possibile nuovo stabilimento semiconduttori dalle parti di Torino. Così come nessuna conferma, ufficiale, della nuova piccola elettrica a marchio Fiat di costo inferiore a 500. Che comunque è destinata ad arrivare, con un prezzo di noleggio basso, già di suo.
Intanto la fabbrica, con linee produzione che abbiamo visitato, lavora. Passano e si assemblano, unendosi per divenire 500e, telai, batteria e tutto il resto. Cosa cambia rispetto al passato? I volumi, ovviamente molto inferiori, ma la parte eco è superiore: pulizia e immissioni sono tali da creare ambiente lavoro molto gradevole. Spariti odori e rumori delle molte lavorazioni meccaniche di un tempo, i liquidi, gli oli e persino i gas di scarico dei primi spostamenti. Sono sempre 500, sempre molto belle, purtroppo ora, per ora, meno popolari avendo quella spina.
Stellantis ha lanciato nel 2021 un nuovo format promozionale, detto ”e-Days”. Auto elettriche quindi, sul web: l’offerta valida fino al 1° novembre, prevede che i clienti che acquisteranno online una vettura elettrificata dei brand Fiat, Jeep, Peugeot, Citroën, DS e Opel riceveranno in omaggio la soluzione Free2Move e-solutions comprensiva di Wallbox e 12 mesi di ricariche pubbliche.
Nei primi 3 e-days il numero di potenziali clienti iscritti alla piattaforma è cresciuta dell’80%, fanno notare da Torino.