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A Panarea, nel bel mezzo delle Isole Eolie, è da tempo in servizio un'ambulanza elettrica, che spesso serve per accompagnare i pazienti alla piazzola degli elicotteri del 118, per un trasporto urgente all'ospedale più vicino. Ma sabato scorso c'è stato un vero momento di panico quando l'ambulanza che trasportava una signora in preda a febbre e forti dolori, dopo una attesa di 4 ore (l'elicottero era impegnato in altro intervento) ha dovuto essere spinta a mano da parenti e cittadini perché rimasta con le batterie scariche.
Quasi nello stesso momento un'altra panne elettrica ha afflitto la campagna elettorale di Enrico Letta che ad Alessandria è stato costretto ad abbandonare il pulmino Mercedes elettrico al 100% perché non sarebbe arrivato (e tornato) a Torino, dove era in programma un comizio. Senza dubbio poca preveggenza da parte degli addetti alla ricarica, ma è chiaro che la carenza di infrastrutture e una certa sottostima dei consumi ha colpito di nuovo.
Purtroppo nel caso delle auto a batteria non c'è una soluzione "facile" come la classica tanichetta di carburante, nel caso si rimanga a secco; c'è chi ci ha provato con i piccoli generatori a benzina, ma le versioni portatili hanno potenze modeste (massimo un paio di kW) quindi richiederebbero tempi di ricarica troppo lunghi. In alcune città d'Italia sono in funzione servizi di ricarica a media potenza "mobili" come E-Gap ma il servizio è limitato territorialmente.
Per fortuna l'affidabilità delle elettriche (a patto di ricordarsi di ricaricare) è nel complesso molto maggiore rispetto alle termiche, ma bisogna anche aggiungere che per contrattempi semplici su diesel e sulle benzina (batteria 12 V scarica, che è il guasto più frequente, filtri carburante, candele) un bravo meccanico potrà intervenire facilmente in poco tempo, mentre l'arresto di una BEV richiede perizia specifica per ogni modello.