Mercato Italia: agosto sottozero, -3,1%

Mercato Italia: agosto sottozero, -3,1%
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Ulteriore calo della domanda di nuove vetture: il mercato dell’auto italiano è in stagnazione ed urgono provvedimenti per rilanciarlo
3 settembre 2019

Non c’erano molte speranze che in piena estate si invertisse la tendenza, ed i dati rilasciati dal Ministero di Infrastrutture e Trasporti hanno confermato le premesse: ad agosto il mercato italiano dell’auto ha registrato 88.939 immatricolazioni, il -3,1% sullo stesso mese del 2018, valore che rispecchia l’andamento da inizio anno, visto che nel 2019 le nuove vetture sono 1.325.162, il -3% rispetto allo stesso periodo del 2018, mente il calo del periodo settembre 2018 - agosto 2019 è del 5,1% sullo stesso periodo precedente.

Nel mese, le vetture diesel proseguono nel calo a doppia cifra (-34%), portando la flessione, nei primi otto mesi del 2019, a -25%, con una quota del 38% ad agosto (solo un punto percentuale in più dello scorso mese, la quota di mercato più bassa da settembre 2001); crescono invece, del 45% nel mese le vendite di auto a benzina, che valgono il 44% del mercato, e del 27% nel cumulato

Continua la buona performance delle autovetture alimentate a metano, +34%, dopo il +18% di luglio e 2,5% di quota; il valore nel cumulato rimane, tuttavia, pesantemente negativa, -27%.

Le autovetture ricaricabili crescono ad agosto del 30%, pur con notevoli differenze: le ibride/plug-in diminuiscono ancora del 32% (dopo il -44% di luglio ed il -43% di giugno), mentre le elettriche crescono del 176%; ricordiamo che le autovetture ricaricabili, entro la soglia dei 50.000 euro IVA esclusa, beneficiano dell’ecobonus per il loro acquisto.

Insieme, ibride di tutti i tipi ed auto elettriche valgono nel mese il 5,5% del mercato, in aumento del 14% (+31% nel cumulato).

Cresce il segmento A

Dal dettaglio per segmenti emerge un fortissimo incremento delle city car (seg. A): +66,5% nel mese, in crescita di oltre 8 punti di quota al 19,4% (16,7% negli 8 mesi); flessioni a doppia cifra, invece, per i segmenti B (-23%), C e D, mentre sono in crescita le superiori e l’alto di gamma (segmenti E ed F).

La dinamica al netto del noleggio incide soprattutto proprio su questi segmenti, in quanto le superiori (E) registrano un leggero calo, mentre l’incremento dell’alto di gamma (F) si porta al 18,8%.

I segmenti A e B valgono il 40% del mercato; i modelli più venduti sono Fiat Panda e Fiat 500 (superutilitarie) e Lancia Ypsilon (utilitarie); nel segmento delle medie-inferiori, il modello più venduto è Fiat Tipo e nei monovolumi Fiat 500L; i SUV di tutte le dimensioni rappresentano il 40% del mercato e diminuiscono lievemente (-0,4%), ma crescono i SUV piccoli (Jeep Renegade e Fiat 500X i modelli più venduti), in aumento nel mese del 10%, e i SUV di grandi dimensioni, +3%, mentre calano i SUV compatti e medi (Alfa Romeo Stelvio il SUV medio più venduto); il Gruppo FCA vale il 19% del mercato dei SUV di tutte le dimensioni: in forte crescita anche le auto sportive (+47%), dove modello più venduto è Fiat 124 Spider.

Tra le carrozzerie, ad agosto si evidenzia un calo generalizzato a doppia cifra, ad eccezione delle berline sostanzialmente stabili, delle sportive (cabrio, spider e coupé) e per i crossover, questi ultimi al 33,8% di rappresentatività nel mese (32,8% nel cumulato). 

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Gruppo FCA in affanno

Le marche nazionali arrivano nel mese a 21.810 unità (-12,6%), con quota di mercato del 24,5%; da inizio 2019, le immatricolazioni complessive sono 326.979 (-12,4%), con quota di mercato del 24,7%.

I marchi FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 20.767 immatricolazioni nel mese (-16,1%), con quota di mercato del 23,3%; andamento positivo per i brand Lancia/Chrysler (+95,8%) e Ferrari (+85,7%).

Nei primi otto mesi del 2019, i marchi di FCA hanno venduto 321.721 vetture, in calo del 13% e quota di mercato del 24,3%; chiudono bene il cumulato Lancia/Chrysler (+30,1%) e Ferrari (+27%).

Nella top ten di agosto troviamo sei modelli italiani: sempre Fiat Panda in prima posizione (5.988 unità), terza Lancia Ypsilon (2.502) e quinta Jeep Renegade (2.035); sesto posto per Fiat 500X (2.028), ottavo per Jeep Compass (1.964) e decimo per Fiat 500 (1.804).

Tutte le aree geografiche segnano flessioni delle immatricolazioni in agosto, con l’eccezione del Nord Ovest che riporta un +7,2%, al 32,9% di quota di mercato (+3,3%), incremento ancor più accentuato al netto del noleggio.

Prosegue la crescita della CO2 media ponderata: in agosto tocca i 118,9 g/km in aumento del 3% rispetto ai 115,4 di un anno fa; negli 8 mesi, l’incremento è del 5,5%, a 119,8 g/km, rispetto ai 113,5 del gennaio-agosto 2018.

I trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture, registrano ad agosto una flessione del 9,2%, con 236.436 unità rispetto alle 260.485 dello stesso mese dello scorso anno; si accentua così la flessione da inizio anno, che tocca il -5,4% con 2.792.681 passaggi di proprietà rispetto ai 2.952.574 di gennaio-agosto 2018.

I commenti delle Associazioni

«Dopo la sostanziale stabilità di luglio - rileva Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia - il mercato dell’auto torna a calare ad agosto, anche a causa di un giorno lavorativo in meno. Oltre ad essere un mese dai volumi tradizionalmente bassi, può aver inciso sulle decisioni d’acquisto anche l’impatto della crisi di Governo: auspichiamo quindi che il Paese raggiunga la stabilità politica il prima possibile, per scongiurare il protrarsi di un clima di incertezza».

«In uno scenario già difficile per il mercato auto - afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - ci augiriamo che al più presto sia operativo un nuovo Governo, che metta finalmente e seriamente nella sua agenda il rilancio del settore automotive, uno dei comparti cardine della nostra economia, che da troppo tempo soffrw una crisi più grave di quella dell’economia in generale. E’ necessario che le esigenze di finanza pubblica non vedano ancora una volta l’auto nel mirino del fisco, mentre parimenti è sempre più urgente l’esigenza di una strategia di lungo periodo, mirante al rinnovo dell'attuale parco circolante, un problema serio e non più rinviabile sotto il profilo ambientale e della sicurezza».
 

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