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Nelle scorse settimane, del Decreto Clima abbiamo tenuto puntualmente traccia seguendone l'iter legislativo. Fino alle scorse ore, con l'ultimo passaggio, il voto (305 i sì, 215 i no) della Camera sulla fiducia posta dal Governo.
Con una certa enfasi, colui che per primo ha voluto e ha spinto il provvedimento, cioè il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, lo ha sempre, via via descritto come “la prima e unica azione realizzata finora in Italia per contrastare i cambiamenti climatici”, “il primo passo verso una rivoluzione ambientale”, “una misura urgente e necessaria”.
In tutto, sono sedici i punti in cui il decreto si snoda, e per quanto riguarda noi, cioè per quello che ha a che fare con i trasporti consta di tre punti salienti, il Bonus Mobilità, il fondo per gli scuolabus ecologici, e quello per potenziare le corsie preferenziali.
L'ammontare degli stanziamenti prevede che la fetta più consistente sia quella degli incentivi raggruppati, appunto, nel cosiddetto Bonus Mobilità, che ammonta a 255 milioni di euro (così suddivisi: 5 per il 2019 e 125 per il 2020 e il 2021), ha una durata di tre anni e potrà essere utilizzato per l'acquisto di vari servizi, tra i quali gli abbonamenti a mezzi di trasporto pubblico, oltre all'acquisto di biciclette, tradizionali o a pedalata assistita.
Ma, soprattutto, prevede un contributo di 1.500 euro per la rottamazione di un'auto fino a Euro 3 valido fino al prossimo 31 dicembre, e di una moto o uno scooter con motore a due tempi Euro 2 ed Euro 3; in questo l'ammontare è di 500 euro.
Il tutto valido per le aree che sono soggette alla procedura di infrazione dell'Unione Europea per il superamento dei limiti delle emissioni inquinanti stabiliti dalla normativa europea sulla qualità dell'aria.
Oltre a questo, come anticipato, sono previsti 40 milioni di euro di stanziamento riservati ai Comuni che intendono avviare progetti di potenziamento delle corsie preferenziali, nonché la metà per l'acquisto di scuolabus ecologici, ibridi o elettrici, per il trasporto dei bambini delle scuole elementari e medie.
Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2019. L'ultima modifica è dell'11 dicembre 2019