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I fondi destinati per l'acquisto di vetture 100% elettriche sono esauriti in poco più di otto ore nella giornata di ieri. Tuttavia, secondo UNRAE e Federauto, sembra che alcuni finanziamenti non siano stati messi a disposizione per coloro che avevano intenzione di acquistare una vettura 100% elettrica.
A maggio il mercato dell’auto in Italia registra un segno negativo: -6,9% con 139.581 auto nuove immatricolate rispetto alle 149.482 di maggio 2023. Infatti, sembra che gli italiani abbiano aspettato qualche mese per l'acquisto di una nuova vettura (soprattutto elettrica), in attesa dei nuovi incentivi.
Come vi abbiamo raccontato ieri, i fondi per le vetture elettriche sono finiti in poco più di otto ore dall'apertura del portale Ecobonus. Tuttavia, secondo le dichiarazioni del Presidente UNRAE Michele Crisci, sembra che i fondi destinati per le vetture a basse emissioni non siano stati messi tutti a disposizione:
“Scopriamo inoltre con sorpresa il giorno dell’apertura della piattaforma che non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture: mancano ben 178,3 milioni. Per farlo sarà adesso necessaria l’emanazione di un DPCM apposito, che auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile, per evitare l’ennesimo periodo di incertezza che si prospetta per il mercato”.
Anche il Presidente di Federauto - Massimo Artusi - ha espresso qualche dubbio sui fondi stanziati da parte del Governo per le vetture 100% elettriche: "Esprimiamo forti perplessità sull’esaurimento, avvenuto in poche ore, dei fondi ecobonus per le prenotazioni relative alla fascia di CO2 da 0 a 20 grammi/km, in pratica veicoli a trazione esclusivamente elettrica".
«Salta agli occhi», ha detto ancora il presidente di Federauto, "che fino all’entrata in vigore del nuovo DPCM, la capacità di assorbimento sulla fascia 0-20 è sempre stata modesta, tanto da evidenziare un avanzo di risorse di circa 170 milioni a pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi ecobonus. Del resto, questa tendenza di vendita dei veicoli a basse emissioni è confermata dalle evidenze empiriche del mercato" e, concludendo, Artusi fa un appello alle amministrazioni: "chiediamo che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno che riteniamo assolutamente anomalo e, probabilmente, non in linea con la ratio della norma che è quella di favorire cittadini ed imprese, mentre rischiano proprio loro, gli autentici destinatari del provvedimento, di finire tagliati fuori dal beneficio per avvicinarli alla transizione green".
Infine, sui nuovi incentivi, “l’UNRAE da un lato esprime soddisfazione per l’accoglimento della maggior parte delle richieste portate all’attenzione del Governo, come l’innalzamento degli incentivi unitari e l’inclusione delle persone giuridiche con bonus ad importo pieno. Dall’altro lato manifesta forti preoccupazioni per le distorsioni che si potranno generare sul mercato. Inoltre, auspica che venga indicata presto una strategia chiara sui supporti alla transizione, con un orizzonte di 2-3 anni, per consentire a consumatori e imprese di programmare gli acquisti ed evitare che lo stop & go crei ulteriori danni al mercato”.