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"Lo dico con molta franchezza, io veramente penso che qui ci sia dell’autolesionismo. Mi pare che questa roba è scappata di mano. Ora, mi rendo conto che non si può andare contro l’onda e che va accompagnata e non contrastata: però c’è modo e modo di accompagnarla":così il presidente del CONI, Giovanni Malagò, parla del passaggio all'elettrico in una lunga intervista concessa a Repubblica sul tema dei motori. Sul possibile stop delle vendite di nuove auto benzina e diesel nel 2035, Malagò osserva: "Penso al nostro paese, ma come puoi pensare che da qui a dodici anni saremo pronti, al cento per cento? Perché è di questo stiamo parlando. Le nostre abitazioni potranno esserlo? Perché non mi venite a raccontare che ricaricheremo le automobili solo per strada, che è una barzelletta. Ecco, questo è un film che davvero vorrò vedere".
"Oggi sappiamo che la benzina costa di più rispetto all’elettricità - riflette poi Malagò -. Sapete la ragione? Le accise. E secondo voi non verranno poi spostate sull’energia elettrica? Oppure pensate che lo Stato farà a meno di quegli introiti, valutati in venticinque miliardi? E ancora: lo smaltimento delle batterie al litio? Ne vogliamo parlare? Non so, a me sembra un deja-vu: tutto somiglia tanto alla storia della banda larga di Internet, e poi scopri che l’Italia è tutto un mare, montagna e lago. Quindi, sono affettuosamente preoccupato, ma non per le fabbriche: per i costi. Chi vivrà ne vedrà delle belle".
La passione per i motori del presidente Malagò, come spesso accade, affonda le sue radici nella famiglia del manager. Malagò è infatti presidente di Samocar, concessionaria ufficiale Ferrari e Maserati fondata dal padre Vincenzo. Non è quindi un caso, e nemmeno un mistero, che Malagò abbia scelto proprio una vettura di casa Maserati, una Levante, per gli spostamenti di tutti i giorni. Ma nella lunga intervista concessa a Repubblica, Malagò ha parlato anche delle sue preferenze cromatiche in termini di auto, rivelando di preferire il blu al classico rosso Ferrari per le vetture del Cavallino. E specificando di ammirare l'auto come oggetto, per la sua bellezza, più che per l'aspetto tecnico di mezzi che "ti rendono veramente indipendente".