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È successo di tutto nel corso del quinto appuntamento stagionale della Formula E. Tutto ha avuto inizio al ventesimo giro con un contatto a tre che ha visto coinvolta la Maserati di Jake Hughes, colpita dalla Jaguar di Mitch Evans e dalla Ds Penske di Maximilian Günther. Con la Safety Car e la ripartenza da fermo, i piloti hanno attivato l’attack mode, ma alcune irregolarità hanno sconvolto l’ordine di arrivo dell’E-Prix di Miami 2025.
La Formula E, a differenza di altre categorie, ha sempre riservato agli appassionati delle gare folli, che non hanno mai avuto un chiaro equilibrio in pista, frutto anche di alcuni game-changer come l’attivazione dell’attack mode. Ma andiamo per gradi. A scattare dal palo è stata la Nissan di Norman Nato che ha poi tagliato il traguardo in prima posizione al fotofinish battendo la Porsche di Pascal Wehrlein e la vettura di Envision Racing affidata a Robin Frijns. Questo avrebbe dovuto essere il podio salvo poi delle investigazioni e penalità che hanno modificato l’odine di arrivo.
Tutto è scaturito dall’incidente avvenuto al ventesimo giro che ha visto protagonista la Maserati di Jake Hughes, colpita dalla Jaguar di Mitch Evans e dalla Ds Penske di Maximilian Günther. Dopo la bandiera rossa per sgomberare la pista, la direzione gara ha comunicato ai team che ci sarebbe stata una partenza da fermo dietro il regime di Safety Car seguendo l’ordine delle posizioni occupate dai piloti prima dell’interruzione dell’E-Prix di Miami. Alla ripartenza, ad occupare la prima posizione è stato Antonio Felix da Costa seguito da Pascal Wehrlein ed Edoardo Mortara, mentre Norman Nato è crollato in sesta.
🔴 RED FLAG 🔴
— Formula E (@FIAFormulaE) April 12, 2025
Hughes hits the wall at the chicane, Günther has nowhere to go and Evans is caught up in the incident as well.#MiamiEPrix pic.twitter.com/WPAx8MeS3W
Con solo quattro giri al termine della gara, tutti i piloti si sono affrettati ad attivare l’attack mode per evitare penalità nel caso in cui non avessero utilizzato il boost di energia in più previsto dal regolamento. La Nissan di Nato ha tagliato il traguardo in volata confermando la pole, ma dopo la bandiera a scacchi il pilota francese, Taylor Barnard, Sam Bird, Robin Frjins ed Oliver Rowland sono finiti sotto investigazione proprio per uso improprio dell’attack mode. Dopo una lunga analisi della FIA, l’ordine d’arrivo finale è stato modificato con Pascal Wehrlein che ha ereditato la vittoria da Nato, seconda la Lola Yamaha di Lucas Di Grassi, per la prima volta sul podio della Formula 1, e terza la Porsche di Antonio Felix da Costa. Quarto Mueller, quinta la Mahindra di Mortara che precede Nato. Settimo Ticktum con la sua Cupra Kiro, ottavo Frijns, nono Dennis, con Maloney che ha chiuso la top 10, salvo poi essere penalizzato di 5 secondi scalando in 19esima posizione. Rowland è entrato così in zona punti davanti a De Vries e Vergne, aumentando a 69 i suoi punti in classifica piloti mentre Da Costa lo insegue a 54.