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Le aspettative per l’E-Prix di Sao Paulo crescono dopo aver ammirato una finale per la pole di altissimo livello fra la DS di Stoffel Vandoorne, finalmente tornato ai suoi livelli da campione del mondo in carica dopo un inizio di stagione poco incisivo, e la Porsche di Da Costa. È stato il belga a conquistare la pole inanellando giri perfetti, leggermente migliori rispetto al suo sfidante.
Le qualifiche di casa non dicono bene ai suoi piloti di casa. È la NIO 333 di Sette Câmara la responsabile della bandiera rossa che apre il Gruppo A, senza poi riuscire a passare il gruppo mentre di Grassi nel Gruppo B colpisce il muro mandando a monte le sue chances di partire bene in gara e finendo ultimo in griglia.
Le delusioni non sono solo per i brasiliani: il leader della classifica Wehrlein, dal canto suo, continua a guidare in modo scostante, non qualificandosi per le semifinali a causa di un errore. A riscattare Porsche ci pensa Da Costa, continuando la scia di prestazioni positive che lo ha portato dal podio di Hyderabad alla vittoria di Cape Town. Continua ad essere il più veloce anche nelle Prove Libere di San Paolo. Il pilota portoghese riesce a mettere fuori la Maserati di Gunther, sorprendentemente ai Duelli con entrambi i suoi alfieri. Il team italiano ha fatto buon uso del mese di stop, riuscendo a costruire una monoposto competitiva. Lo stesso ragionamento si può fare per Jaguar, in grado di qualificarsi in semifinale con un Duello dal gusto di derby fra Evans e Bird. È il neozelandese a vincere, andando ad affrontare in semifinale la Porsche di Da Costa. É il portoghese ad ottenere la semifinale, dove sfida un rinato Stoffel Vandoorne.
La DS, infatti, è riuscita a superare il taglio grazie allo stesso Vandoorne, finalmente all’altezza del titolo del mondo che difende, per la prima volta più veloce del gruppo i colori del nuovo team. Nei quarti di finali, il belga si è scontrato con Hughes, rookie dalle ottime performance in FE che però soffre l’inesperienza e commette un errore umano che gli costa la semifinale.
La McLaren di Rast, al contrario, è rimasta bloccata nelle eliminatorie iniziali. Superata la monoposto orange, Vandoorne vola in finale battendo la Maserati di Mortara sul giro secco.
La finale ha messo in evidenza la forza delle monoposto di entrambi i piloti, considerando che entrambi i team sono stati sorretti dai “secondi piloti”: Vandoorne, con DS ha retto bene nei round passati grazie alla vittoria e al podio conquistati da Vergne e Da Costa, in una posizione positiva dopo il podio e la vittoria ma nel mondiale ancora alle spalle del compagno di squadra Wahrlein.
C’è da evidenziare la sfortuna di Frijns, di ritorno dopo più di un mese di convalescenza a causa dell’incidente che lo ha ferito al polso e alla mano tanto da rendere necessario un intervento chirurgico. Nel momento della partenza del Gruppo B, però, l’olandese non è riuscito a ripartire con la sua ABT Cupra, di nuovo incerta dopo il ritiro dell’E-Prix a Cape Town. In seguito, Frijns ha potuto girare ma non riesce ad arrivare ai Duelli.
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— ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) March 25, 2023