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La Formula E continua a gonfie vele la sua Season 10, arrivando al termine dell’ottavo Round che si è disputato questa domenica. Tra le stradine del Principato, Mitch Evans ha conquistato la vittoria dell’E-Prix di Monaco 2024 dopo la partenza dalla seconda fila, battendo il pole man Pascal Wehrlein della Porsche, arrivato quinto e Stoffell Vandorne, terzo sul podio. L’appuntamento si è concluso al meglio per Jaguar che ha realizzato la prima doppietta nella storia della categoria full elettric a Montecarlo con la seconda posizione di Nick Cassidy, celebrando così, non solo la presentazione della GEN3 EVO che scenderà in pista per i prossimi due anni, ma anche la partecipazione al futuro della categoria con la GEN4 almeno fino al 2030.
Abbiamo conosciuto di persona Mitch Evans in occasione del doppio appuntamento di Misano, ma ora svetta sul suo viso un sorriso che va da un orecchio all’altro. Il motivo è molto semplice da intuire. Il neozelandese ha conquistato la vittoria dell’E-Prix di Monaco, tornando finalmente su un circuito cittadino, molto più nelle sue corde e nel rispetto del DNA della Formula E, nata per correre nelle stradine come quelle di Montecarlo. Jaguar può essere molto più che soddisfatta di questo ottavo round portando a casa una doppietta, la prima nella storia della Formula E a Monaco, con il secondo posto di Nick Cassidy, frutto di un ottimo lavoro di squadra, ma soprattutto strategico. “Mi sono sentito molto a mio agio sulla pista di Montecarlo, anche prima della Formula E, quando ero in GP2, l’attuale Formula 2. Si adatta al mio stile di guida e sapevo che ad un certo punto la vittoria sarebbe arrivata” ha dichiarato Mitch Evans.
“È stata una gara emozionante con molti sorpassi e tanto lavoro di strategia. Sono felice di aver raggiunto la mia prima vittoria nella Season 10, di aver visto la bandiera a scacchi di Monaco prima di chiunque altro in pista. È stato un grande risultato non solo per me, ma anche per il team. Siamo veramente fieri di aver raggiunto una doppietta qui, dove nessuno ci era mai riuscito prima. Ovviamente, dopo questi bei momenti, è normale che vogliamo continuare a fare bene per il continuo della stagione” ha continuato il pilota della Jaguar. “Ma sarà molto difficile perché Portland avrà un nuovo layout e saranno tutti doppi appuntamenti. Faremo di tutto come team per prepararci al meglio, soprattutto a livello di strategia; negli anni passati non è andata al massimo, ma penso che con la GEN3 continueremo ad avere delle performance ad alto livello come mostrato questo weekend a Montecarlo. Dal mio punto di vista, sono lontano dalla vetta della classifica piloti, ma cercherò di dare il massimo per ridurre questo gap. Il team, invece, è leader nel mondiale costruttori, quindi continueremo a lottare perché Porsche e le squadre con il loro powertrain sembrano veramente forti. Speriamo di continuare questo momento positivo anche nei prossimi appuntamenti”.
“Siamo riusciti a conquistare la doppietta perché abbiamo gestito la gara meglio di DS Penske e non penso che la Safety Car ci abbia aiutato. Sia sotto il punto di vista strategico che di passo, penso che siamo stati i più forti in pista. Senza la neutralizzazione forse non sarebbe stato così semplice la doppietta, ma il risultato finale credo che sarebbe stato lo stesso” ha proseguito il neozelandese. Altro topic sorto nel corso dell’E-Prix è stato il lavoro strategico di Jaguar. Sarà stato giusto lasciare in testa alla gara Evans nonostante sia partito alle spalle di Nick Cassidy e arretrato nella classifica piloti? Mitch ha provato a rispondere a questo interrogativo. “Parlare di gerarchie con Nick penso sia ancora presto. Siamo entrambi in lotta per il titolo, lui è avanti a me ma siamo comunque allo stesso livello. Non penso che il team ci vada ad imporre delle regole perché neanche lo scorso anno con Sam Bird è accaduto. Senza imprevisti credo proprio che entro la fine della stagione io e Nick avremo le stesse possibilità di vincere. Alla fine in pista dipende tutto dalle circostanze. Ad esempio, a Diriyah l’ho aiutato a prendere l’Attack Mode ed altre volte lui ha aiutato me. È uno sforzo che si fa per il team e mi aspetto che continui ad essere così perché lottiamo per il titolo costruttori insieme. Non ci sono i presupposti per far pensare a Jaguar di puntare su uno solo di noi”.
Durante il weekend di Montecarlo, anche se tutto l’attività in pista si è concentrata nella singola giornata del sabato, la Formula E e la FIA hanno presentato la generazione di monoposto completamente elettriche che debutterà il prossimo anno e verrà usata nelle Season 11 & 12. “La GEN3 EVO è un grande passo avanti per la categoria. L’ho guidata una sola volta e tutti i piloti sono emozionati di questa nuova esperienza. Penso che ovviamente non ci saranno grandi cambiamenti a livello di potenza, ma ci saranno novità in termini di accelerazione frontale” ha affermato Mitch Evans. “In pista ci saranno delle gare totalmente diverse dalle attuali perché adesso con l’Attack Mode non siamo in grado di utilizzare al meglio la potenza in più e di vedere una grande differenza come invece è accaduto con la GEN2. La trazione integrale, invece, ci permetterà di farlo. Oltre questo non ci saranno grandi novità all’aerodinamica della vettura, avremo solamente del drag in meno ma vuol dire comunque tanto perché adesso ne stiamo soffrendo un po’ troppo. Le cose cambieranno anche quando e se verrà introdotto l’Attack Charge che stravolgerà completamente le dinamiche in gara. Anche Hankook ha deciso di portare degli aggiornamenti alle gomme. Non importa se saremo più veloci di pochi chilometri orari perché avremo gare più emozionati per i fans, ma già adesso siamo ad un alto livello di motorsport”.
Jaguar ha deciso di guardare ancora più avanti per il proprio futuro e quello della categoria annunciando il proprio impegno in Formula E almeno fino al 2030. “Per quanto riguarda la GEN4 a cui Jaguar parteciperà è veramente una notizia molto emozionante! Non solo per noi, ma anche per la Formula E e gli appassionati. Jaguar passerà a partire dal prossimo anno a produrre auto completamente elettriche anche per il prodotto stradale e la Formula E aiuterà a continuare a sviluppare le tecnologie. Sono veramente contento di vedere il loro impegno per la categoria per così tanti altri anni. Per fortuna, anche gli altri costruttori confermeranno la loro partecipazione a breve. La GEN4 mi emoziona veramente tanto, ma prima avremo la GEN3 EVO, è uno passo avanti in accelerazione ma in termini di prestazioni saremo molto simili a quelle che abbiamo già, ma sarà comunque un miglioramento notevole rispetto al passato. Jaguar vuole far parte di questa evoluzione e la Formula E è il campionato elettrico più importante, siamo consapevoli dell’impatto che ha anche per il futuro del brand. Sono entrambi fortunati di aversi a vicenda, ecco. Manca ancora qualche stagione, ma non vedo l’ora e spero di continuare con Jaguar” ha continuato il neozelandese.
Mitch Evans ha ricevuto nel corso degli anni in Formula E il titolo di “re di Roma” in quanto ha sempre trionfato sul cittadino della città capitolina. Sperava dunque di portare questo appellativo anche a Misano, trasformandolo in “re d’Italia”. Tuttavia, la conformazione di pista totalmente opposta del tracciato permanente della Riviera Romagnola ha messo in grande difficoltà il neozelandese, che ha perso la pole position in Gara 1 e costretto al ritiro in Gara 2. Un presentimento negativo sul doppio appuntamento italiano era già venuto a galla nella giornata del venerdì quando lo abbiamo incontrato in pit lane davanti al suo box in fermento. “Anche dopo averci corso per ben due Round, continuo a non aver cambiato idea su Misano. Ovviamente hanno fatto delle modifiche alla pista per venire incontro allo stile della Formula E, ma venendo da una gara a Montecarlo, è ovvio che ci sono delle differenze. Io sono grande fan delle piste cittadine, nulla contro Misano ma è completamente diversa rispetto a quello per cui è stata ideata la Formula E” ha ammesso Evans.
“Assomiglia per certi versi a Shangai oppure Portland, ma se devo essere completamente onesto non mi piacciono molto. Amo i cittadini che sono nel DNA di questa categoria. Ovviamente noi piloti non controlliamo le piste dove correremo, ma penso che molte persone, dopo gli appuntamenti di Misano, si siano innamorati di questo tipo di gare pazze, impossibili da prevedere, ma dal mio punto di vista è stato un po’ troppo. Riavremo lo stesso a Shangai e Portland perché queste auto in quei tracciati hanno molto drag sui lunghi rettilinei veloci. Misano non era neanche male da guidare giro dopo giro, sono rimasto anche sorpreso da questo, ma secondo la mia opinione le gare sono state leggermente estreme, specialmente quella al sabato. Amo correre in Italia quindi preferirei decisamente tornare a Roma oppure nelle strade di un’altra grande città” ha terminato il pilota Jaguar che dovrà fare l’abitudine a correre sui tracciati permanenti in quanto Jeff Dodds, CEO della Formula E, ci ha svelato che se ne aggiungeranno altri al calendario della categoria nei prossimi anni. Sembra dunque destinata a naufragare l’idea, o meglio il desiderio dei piloti come Nick Cassidy e Mitch Evans, di correre nelle iconiche stradine di Roma, anche se Misano rimane ancora in bilico come tappa italiana della prossima stagione.