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Era da tempo che in Formula E non si vedeva un E-Prix emozionante come quello di Hyderabad. La città indiana ha ospitato la prima edizione del campionato elettrico del proprio Paese alla grande, creando una pista insidiosa e meravigliosa. Non sono mancati i colpi scena, la fortuna e la capacità dei protagonisti, così come gli errori. Vediamo insieme i Top e i Flop del Round 4 della Stagione 9.
Il motivo principale del successo del primo E-Prix dell’India è da accreditarsi alla pista. Il circuito su cui si è corso, infatti, ha confermato le aspettative iniziali e le ha superate. Alcune curve, specialmente 1 e 2, si sono dimostrate delle curve “ad eliminazione”, potendo fare affidamento su una chicane killer che è riuscita a mandare fuori strada i migliori piloti.
Ci sono stati numerosissimi nomi che non sono riusciti a concludere la gara e tantissimi errori che hanno costellatodi colpi di scena i 33 giri previsti. Alla fine, proprio grazie alla Safety Car, entrata in pista per via dell’incidente di Hughes, i giri sono diventati 34 e hanno aperto un ulteriore spiraglio ad uno scatenato Cassidy, impegnato nell’inseguimento di Vergne per soffiargli la vittoria. Imprevisti, emozioni e soprese sono stati all’ordine del giorno di sabato 11 febbraio, per un E-Prix decisamente “top”.
Il podio di Hyderabad è composto da vecchie conoscenze che mancavano un po’ nel corso di questo inizio di stagione. La vittoria è stata conquistata dalla DS di Vergne sulla Envision di Cassidy, mentre il gradino più basso del podio è occupato dalla Porsche di Da Costa.
Il pilota che ha impressionato di più è stato decisamente il secondo classificato. Nick Cassidy si è reso autore di una rimonta che ha acceso la competizione sino alla linea del traguardo, sfruttando ogni secondo per vincere l’E-Prix, compreso il giro extra. Il neozelandese ha costruito la sua gara partendo in nona posizione e si è piazzato per un soffio alle spalle di Vergne. La competizione è stata avvincente, con il pilota dell’Envision che non si arrendeva e cercava di superare il francese ad ogni curva senza perdere le speranze e con una guida aggressiva, come tipico di Cassidy, e precisa, perfetta nella sua pulita energia. Vergne è andato a prendersi la vittoria con la batteria allo 0% e ha detto, con l’affanno: “Mi ci sarebbero volute le ali di un Boeing 777 Jumbo per tenerlo dietro!”
Non possiamo non mettere nei nostri Top il vincitore dell’E-Prix Jean-Eric Vergne. Il francese della DS è finalmente tornato al successo dopo un lungo digiuno che si protraeva da Roma della Stagione 7. Questo risultato è stato doppiamente storico, in quanto ha rappresentato sia la prima vittoria dell’E-Prix di Hyderabad e dell’India in assoluto che il primo successo del team DS, nato dalla fusione delle ex scuderie DS Techeetah e Penske.
Il due volte campione del mondo ha sfruttato al meglio il colpo di fortuna che ha avuto in qualifica. Vergne, infatti, era stato eliminato nei Quarti da Bird ed ha ottenuto la pole grazie all’eliminazione per violazione dei limiti di pista dello stesso Bird e Mortara. Il pilota DS ha poi perso in finale contro la Jaguar di Evans. Il pilota Jaguar si è poi ritirato in gara, in seguito ad un inaspettato contatto con il suo compagno di squadra che lo ha messo KO. Tuttavia, non è la fortuna che ha portato Jev al successo: il francese ha fatto vedere come ha vinto due titoli andando a portare a termine una gara pulita e veloce, tenendo dietro un agguerrito Cassidy su Envision, una vettura con un powertrain decisamente superiore ed una batteria più carica del 4%, chiudendo opportunamente ogni tentativo di sorpasso del neozelandese dall’interno.
L’E-Prix di Hyderabad ha detto male al pilota più vincente dell’Asia Sam Bird. Dopo essere stato eliminato in semifinale per aver violato i limiti di pista, il pilota Jaguar ha perso la calma anche in gara, commettendo un errore che ha precluso le occasioni di vittoria per il suo team.
Jaguar aveva dimostrato un eccellente passo gara su questo circuito e Evans era riuscito a partire in pole. La svista di Bird lo ha portato a perdere il controllo della sua monoposto in quello che è stato chiaramente un errore umano, come ha sottolineato lo stesso pilota, e a centrare in pieno il suo compagno di squadra, mandando all’aria le chance di punti importanti per il suo team e anche per Evans.
Quando si ha a che fare con sport che vanno avanti a tutta velocità, anche le decisioni della Commissione Gara dovrebbero esserlo. Il motivo? Se si attende troppo, si mettono in pericolo delle vite, come la F1 ha luttuosamente dimostrato con l’incidente a Suzuka 2015 che si è successivamente rivelato mortale per Jules Bianchi. La Commissione Gara dell’E-Prix di Hyderabad non ha commesso un errore di tali proporzioni e non ha avuto, per fortuna, esiti tragici ma comunque ha dimostrato un’incertezza “di troppo”.
Al sesto giro, la Maserati di Mortara ha subito un danno a seguito del sorpasso dell’Envision di Cassidy. L’ala si è staccata ed è rimasta incastrata sotto il fondo. La decisione di chiamare la bandiera gialla è arrivata solo parecchi giri dopo, quando Mortara si è fermato ai box dopo aver disseminato di detriti il già difficile e sconosciuto circuito. Nel frattempo, avevamo visto le Cupra fare lo slalom fra i detriti, a rischio di un incidente.
Dopo aver iniziato la prima stagione in FE nel migliore dei modi con una serie di prestazioni convincenti - una pole con un Hughes e un terzo posto di Rast - McLaren ha subito la sua prima performance negativa.
Durante il Giro 23, Hughes è rimasto incastrato con la mano nel volante ed è andato ad impattare contro il muro dopo aver perso il controllo della sua monoposto. Questo passaggio a vuoto dell’inglese non ha solo costretto lui e il team al ritiro ma è costata una Safety Car che ha azzerato tutte le strategie portate avanti sino a quel momento. Dopo un po’, il ritiro della McLaren dalla gara è stato completo, con Rast che si è andato a scontrare contro la Andretti di Dennis, il quale stava compiendo un’altra delle sue ottime rimonte per centrare l’obiettivo di tornare ad essere il leader del mondiale. L’incidente, quindi, ha regalato un importante vantaggio a Wehrlein, il quale è ora saldamente al comando. Una gara KO per McLaren, quella dell’India, che comunque non va ad eliminare tutto il buono mostrato fino a questo momento.