Formula E, E-Prix di Berlino -R8:Vince Cassidy davanti a Dennis e Vergne

Formula E, E-Prix di Berlino -R8:Vince Cassidy davanti a Dennis e Vergne
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Il secondo E-Prix di Formula E a Berlino si conclude con la vittoria dell’Envision di Cassidy davanti all’Andretti di Dennis e alla DS di Vergne
23 aprile 2023

La Formula E conclude il double-header dell’E-Prix di Berlino 2023 con il Round 8 conquistato dall’Envision di Nick Cassidy seguita da Andretti, guidata da Dennis, e dalla DS di Vergne.

La partenza del secondo E-Prix di Berlino del 2023 è stata molto prudente da parte di tutte le vetture, le quali non hanno potuto contare sul grip o sulla temperatura delle gomme a causa di un ritardo nel dare la bandiera verde per controllare la pista, bagnata da una grande pioggia fra le qualifiche in mattinata e la gara nel primo pomeriggio del 23 aprile. L’esperienza del Round 7 del giorno precedente ha insegnato ai piloti a giocare di strategia, perdendo le posizioni di punta per poter accedere ad un’energia maggiore, vitale nelle fasi finali della gara.

Envision ha fatto scintille: i compagni di squadra Buemi e Cassidy hanno iniziato ad avere dissapori già nel Round 7, che si sono trascinati anche nelle qualifiche e nella gara successiva. Lo dimostra Buemi, il quale ad inizio gara si informa sulla strategia che il team sta applicando su Cassidy. Il pilota neozelandese si è acceso nella seconda metà della gara, conquistando la vittoria della gara seguito dall’Andretti di Dennis e la DS di Vergne. La gara ha preso vita a tredici giri dalla fine, quando l’Envision di Cassidy ha preso il largo, mentre Dennis ha cercato di rimanere più vicino possibile per riuscire a rilanciarsi in campionato. A sette giri dalla fine, i primi tre - Cassidy, Dennis e Vergne - hanno rigenerato in curva il massimo possibile ma sfruttando la massima potenza sul rettilineo e hanno preso le distanze per la prima volta dall’inizio della gara rispetto alle altre vetture. La gara di Buemi si è rivelata deludente, finendo davanti solo al ritirato Mortara e Lotterer, dando involontariamente una mano a Cassidy come doppiato, donandogli la scia.

Il gioco di squadra, invece, è quello cercato da ABT Cupra. Il team tedesco, finalmente sollevato da un weekend super dopo una stagione difficile, manda Mueller e Frijns ad alternarsi, cercando di rimanere vicini anche quando sono scesi in classifica.

Ancora una volta, ad una qualifica positiva ma non esaltante Wehrlein reagisce con una rimonta che lo porta in prima posizione già dall’inizio, con la Porsche che segna il giro veloce. Il tedesco è riuscito a rimanere in testa per la prima metà della gara, con alle spalle la DS di Vergne e l’altra Porsche di Da Costa, con più energia rispetto al tedesco. Wehrlein ottiene l’ok per spingere in sesta posizione a sette giri dalla fine e fa del suo meglio per non perdere il contatto con i primi cinque.

L’Andretti di Lotterer è responsabile del primo incidente della gara, mentre Vergne sfrutta l’energia della sua DS per rimanere vicino alla leadership del gruppo rimanendo fuori dai detriti in pista.

Continua la cattiva sorte di Mortara, per una foratura sulla sua Maserati con danni presenti anche sull’ala, un probelema che ne ha determinato il ritiro. Una prestazione deludente, considerando che proprio al Tempelhof Maserati aveva ottenuto grazie a Guenther il primo podio il giorno precedente. Un risultato positivo per il team italiano è arrivato con Guenther, autore di una rimonta importante e del giro più veloce di tutta la gara e dimostrazione del passo in avanti compiuto da Maserati. La situazione è simile alla Jaguar di Sam Bird, costretto a sua volta di entrare ai box per sostituire l’ala danneggiata. L’E-Prix di Berlino di domenica ha visto una situazione statica nella prima metà, con tutte le vetture vicine fra loro anche durante lo scontro nel tentativo di rimanere in gestione in attesa del rush finale che si attiva a tredici giri dalla fine.

La strategia viene adottata appieno da Nissan, che mantiene la maggior parte di energia per la fine della gara anche se si deve accontentare di una performance ordinaria.

 

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