Formula E, cinque punti da guardare nell’E-Prix di Città del Capo

Formula E, cinque punti da guardare nell’E-Prix di Città del Capo
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La Formula E continua con le novità, andando a correre il quinto E-Prix della stagione a Città del Capo
22 febbraio 2023

La Stagione 9 della Formula E si conferma piena di novità e gare inedite. Dopo aver corso per la prima volta nella sua storia in India, con l’E-Prix di Hyderabad terminato solo due settimane fa, il campionato full-electric continua ad espandersi in nuove parti del globo: questo sabato 25 febbraio sarà la volta di Città del Capo. Sarà un altro E-Prix frenetico e pieno di emozioni? Vediamo insieme quali sono i presupposti più interessanti.

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1. Meteo e Gomme

La prima ed interessante incognita da tenere d’occhio per il Round 5 della Formula E è rappresentata dalla finestra prestazionale delle gomme. Sebbene il campionato delle vetture elettriche sia iniziato già in luoghi dal clima caldo – Messico, Arabia Saudita ed India – questa volta le nuove vetture Gen3 si troveranno ad affrontare un circuito in Africa. Questo vuol dire affrontare un meteo a cui nessuno è abituato, e di conseguenza prevedere la performance e la strategia ottimale si rivela un’impresa non da poco.

In questo periodo dell’anno, il clima del Sudafrica è molto caldo e secco, la stagione delle piogge ancora lontana. Le vetture, già di per sé ancora non completamente testate, sono chiamate a performare su un asfalto surriscaldato a temperature d’inferno, senza poter contare su nessun alito di aria fresca che possa dare sollievo a piloti, gomme o batteria. Inoltre, c’è da tenere a mente che ci troviamo ad assistere alla prima stagione di FE di Hankook come fornitore degli pneumatici, con la difficoltà di doversi adattare ad una serie di circuiti sconosciuti, molto caldi, e con monoposto ancora sconosciute anche agli stessi team. Quello di Città del Capo, di conseguenza, assume i contorni di un vero e proprio test ad alta pressione per vedere come sarà raggiunta la finestra prestazionale delle gomme dalle diverse scuderie e soprattutto come, team e piloti, saranno capaci di mettere in atto la gestione gomme a proprio vantaggio per riuscire a vincere l’E-Prix.

2- E-Prix Città del Capo: un'altra prima volta per la Formula E

È passato davvero pochissimo tempo dall’ultimo circuito inedito visitato dalla Formula E. Il campionato delle monoposto elettriche, infatti, è stato in un luogo completamente nuovo solo il Round precedente, correndo in India, ed è già pronto per la sfida rappresentata dal Sudafrica.

Diciamo che non ci si sarebbe aspettati di vedere il Sudafrica aderire con tanto entusiasmo al campionato di quelle che vengono ancora malignamente definite anche nel nostro Paese, uno che è avvezzo al Motorsport ed a tutte le sue categorie, le “lavatrici”. Inoltre, chi è un appassionato purista di F1 ricorderà quando negli Anni Novanta il Circus correva proprio in Sudafrica nonostante fosse in pieno corso l’Apartheid.

Ora però quei tempi sono finiti, ed un presente che profuma di futuro si fa strada in Africa, portando un campionato innovativo come la Formula E in Sudafrica.

L’E-Prix di Città del Capo si snoda, sinuoso e maestoso come un leone africano, per 2,927 chilometri nel quartiere Green Point, di Mother City. Il circuito, un elettrizzante percorso ad alta velocità con zone di frenata complicate, prosegue lungo il DHL Stadium, con vista su Robben Island e costeggiando la costa, all’ombra del Table Mountain. Per quanto riguarda il layout, Città del Capo si presenta estremamente interessante, con le sue zone ad alta velocità frammentate da altre di brusche frenate.

Il Circuito di Hyderabad ci ha insegnato una lezione importante: nei circuiti nuovi, specialmente quelli molto tecnici come quello indiano e quello che ci aspetta a Città del Capo, c’è da temere ed attendere imprevisti e sorprese nelle chicane: qui ci sarà quella a ridosso delle curve 4, 5 e 6, aggiungendo inoltre una sessione a piena velocità a metà giro. Siamo pronti per assistere ad uno spettacolo mozzafiato.

 

3. Jev pronto per il bis

La prima stagione di DS come team unitario nato dalla fusione di Dragon Penske e DS Techeetah, non è iniziata alla grande. Nonostante la scuderia di imprinting francese disponga di due piloti estremamente talentuosi come i due campioni del mondo ed ex piloti di F1 Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne, infatti, i risultati ottenuti nei tre round che hanno condotto a Hyderabad sono stati ben al di sotto delle aspettative.

Ci ha pensato “Jev” a risollevare le sorti di DS, andando a siglare, con fortuna, talento e strategia, il primo E-Prix della storia dell’India. Fra le tante qualità, quella che maggiormente rende il pilota francese una minaccia agli occhi degli avversari ed una grande risorsa per il suo team, è la sua grande capacità di adattamento ad ogni circuito in modo veloce ed efficiente. Mentre tutti gli altri stavano ancora leggendo il circuito, Vergne era già riuscito a plasmare il proprio stile di guida sulla nuova pista, riuscendo al contempo a tenersi lontano dai guai che hanno abbondato su un circuito inedito, riuscendo così ad ottenere una vittoria storica, un primo posto che a lui mancava da Roma 2018. Questa capacità, rafforzata anche dall’iniezione di fiducia derivata dall’E-Prix di Hyderabad, rende Jev una figura da tenere d’occhio anche per Città del Capo.

4. Porsche si prepara ad un altro successo

Abbiamo parlato del pilota da tenere maggiormente d’occhio per il Round 5, ora passiamo ad un team che ha già fatto parlare di sé e che sembra pronto per mantenersi saldo al comando. Ci riferiamo a Porsche. Il team di Weissach sta conducendo una stagione irreprensibile, riuscendo ad inanellare performance di alto livello in ognuno dei quattro E-Prix finora disputati.

António Félix da Costa, sta ben impressionando alla sua prima stagione in squadra. Il portoghese ha conquistato, grazie alle penalità, il suo primo podio in Porsche proprio durante l’E-Prix di Hyderabad, dimostrando nello stesso momento la sua forza al volante della monoposto elettrica e la consistenza del team tedesco. Le performance mostrate da entrambi i piloti nel corso delle prime quattro gare della Stagione 9 hanno portato Porsche ad essere prima della Classifica Costruttori per la primissima volta nel corso delle sue quattro stagioni in Formula E. Questo doppio dominio, di Porsche come team e di Wehrlein come piloti, si appresta a trovare conferma anche in Sudafrica, tracciato che si delinea come conforme alle caratteristiche di Hyderabad e di conseguenza un teatro ideale per una vettura strutturata come Porsche.Nonostante Wehrlein sia stato in condizioni difficili nel corso della tappa indiana, il tedesco è riuscito a ribaltare la situazione in pista, ottenendo punti importanti sia per il team che per lui in ottica di entrambi i Campionati. Il risultato è una prima posizione nella Classifica Piloti ancora più salda, che sembra avere tutti i presupposti per rimanere immutata a seguito del Round di Città del Capo. Anche l’altro alfiere Porsche,

5. Sudafrica, l'habitat perfetto per un "Jaguar"

A Città del Capo ci sarà anche un altro team da tenere d’occhio: Jaguar. La scuderia ha avuto difficoltà ad iniziare la stagione con la stessa grinta di Porsche ma nel corso dei Round sta avendo una crescita costante ed importante in grado di permettere ai suoi piloti, Mitch Evans e Sam Bird, di mettere a frutto esperienza e capacità per portare in alto i colori di Jaguar. E quale posto migliore del Sudafrica per vendicare questo “giaguaro” elettrico?

Jaguar aveva già messo una prima ipoteca sul primo successo stagionale all’E-Prix di Hyderabad, con Mitch Evans che aveva conquistato la pole position e Sam Bird agguerrito nel porsi come personalità predominante nella gara. L’inglese, inoltre, ha sempre ben figurato nei circuiti asiatici e si era conseguentemente delineato come preferito per un podio o una vittoria. Tuttavia, la tappa indiana si è dimostrata completamente stravolta, piena di colpi di scena e battaglie mozzafiato. Lo stesso Bird si è reso autore di uno delle maggiori sorprese della gara, commettendo un errore, decisamente non da lui, che lo ha portato a “carambolare” anche sul compagno di squadra, mettendo fuori gioco entrambi. A parte l’errore umano, Jaguar ha dimostrato un passo gara deciso e veloce ed una gestione gomme ottimale, insieme ad una interpretazione strategica e ad una condizione che fa sognare quel podio – e forse una vittoria – sfumato in occasione del Round 4. Con le sue caratteristiche tecniche ed il suo layout insidioso, Città del Capo si prospetta favorevole a Jaguar e ad i suoi piloti, fornendo al team l’occasione per liberarsi della sfortuna dell’ultima volta e raggiungere il successo.

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