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Me la ricordavo un po' diversa la Formula E ed invece quella che ho ritrovato in Messico è un format che ha saputo evolversi offrendo uno spettacolo quasi del tutto degno di una categoria di punta del motorsport. Dico quasi perché a mio modesto giudizio manca un passo fondamentale per essere realmente credibile agli occhi del pubblico, anche se la scelta fatta fino ad ora è in linea con l'esigenza di contenere i costi: manca la possibilità da parte dei costruttori di sviluppare una macchina da zero, esattamente come avviene in Formula 1 o nel mondiale Rally.
Ci si arriverà, probabilmente, e per il momento ci si "accontenta" della teza evoluzione di una Spark progettata da Dallara con la personalizzazione su motore e trasmissione lasciata ai singoli team o aziende che prendono parte al campionato. Una cosa, di per se, che permette comunque di fare la differenza tra una macchina e l'altra con il plus di riuscire ad incamerare informazioni utili per lo sviluppo del prodotto stradale attraverso le logiche di recupero di energia in chiave "racing".
Incredibile pensare come questa GEN.3 sia in grado di recuperare fino al 40% dell'energia consumata durante la corsa allungando notevolmente la durata della corsa e allo stesso modo la performance della macchina. Performance che quest'anno conta sulla bellezza di poco meno di 350 kW (490 CV) che possono essere utilizzati anche in fase di frenata (assieme ad ulteriori 250 kW davanti) per, appunto, recuperare energia e regalare alla vettura diverse dinamiche di guida nelle diverse fasi di guida.
Aspetti molto interessanti sotto il profilo dell'ingegneria che hanno evidentemente interessato anche Brembo: Andrea Algeri, Responsabile del Motorsport dell'azienda bergamasca, ci ha spiegato proprio qui in Messico come funziona l'impianto frenante di una monoposto come questa...e quello che emerge è che la Volkswagen ID.3 è solamente l'inizio di un progressivo saluto al disco posteriore: banalmente perché non serve. Sì perché la frenata posteriore non si affida più ad un disco (o a un tamburo nel caso della Volkswagen su piattaforma MEB) ma solamente alla frenata rigenerativa...che va ben oltre alle richieste del pilota e la possibilità di scaricare a terra coppia in frenata da parte della vettura in fase di decelerazione.
Come se non bastasse l'assenza del freno, clamorosa anche da un punto di vista estetico, lascia spazio per il disegno della sospensione che soffre in modo minore l'effetto "massa sospesa" deleterio per la cinematica di qualunque sospensione. Una tecnologia, dunque, interessantissima alla quale si affianca l'immenso lavoro svolto da Hankook per offrire una alternativa alle precedenti Michelin: le nuove iON sono gomme racing con battistrada "stradale" pensate per essere particolarmente durature, ma a differenza delle Michelin - sempre su cerchio OZ da 18" - sono state richieste dall'organizzatore con caratteristiche di grip leggermente inferiori rispetto al passato, questo per offrire auto più "da guidare" e più critiche in fasi delicate come quelle della frenata, ovvero laddove ci si sorpassa.
Fatta questa ampia premessa l'offerta di Cupra per toccare con mano questa nona stagione della Formula E in Messico è stato anche il modo per capire come questo brand sia fortissimo anche in Messico, dove esiste una fanbase di clienti incredibile, ma anche come la Formula E sia in grado di attirare un bacino di pubblico incredibile. Tantissimi appassionati - e non - hanno potuto godere di uno show interessante, ovviamente meno sensazionale rispetto alla Formula 1, ma comunque molto piacevole per via del livello assoluto dei piloti in gara e della capacità del promoter di mettere assieme costruttori come Maserati, Cupra, Porsche, DS, Mahindra, ma anche Jaguar o Nio...e team come McLaren che è scesa in pista con il supporto di Nissan.
Insomma una categoria in grandissimo spolvero a cui manca solamente la doppia gara in molti weekend di gara (peccato) e pochi accorgimenti per renderlo perfetto: di sicuro marchi come quello spagnolo orbitante nel Gruppo Volkswagen hanno scelto l'anno giusto per tuffarsi nella mischia: quest'anno la Formula E è molto più sexy del solito. E per me è davvero incredibile dirlo...