Fiat Grande Panda: forma e funzioni degli interni, il design è contro la praticità?

di Carlo Bellati

Avete visto com'è fatta dentro la nuova Fiat Grande Panda? Diamole un'occhiata da vicino per scoprire tanti dettagli semplici ma anche molto raffinati

di Carlo Bellati

14 agosto 2024

Dopo aver esaminato gli esterni della nuova Fiat Grande Panda guardiamo l'interno per scoprire se il modello, realizzato dal Centro Stile Fiat, risponde al 100% a quelle esigenze di trasporto, sicurezza, confort che ci si aspettano. Vediamo anche come il design e la tradizione di questo iconico modello è stata ripresa e interpretata nel 2024.

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L'ovale, la pista del Lingotto è il segno esclusivo

Tantissime auto portano il nome di piste famose, ma la nuova Fiat Grande Panda ha trasformato in segno grafico il circuito di prova dove nascevano le Fiat del passato, costruito sul tetto del Lingotto. E lo ripropone in grande e in piccolo negli arredi, a volte messo in evidenza con il colore giallo fluo, come sul tunnel centrale, a volte più dissimulato come nella cornice degli strumenti ma anche tutto lo sviluppo orizzontale della plancia. Lunghe linee raccordate da semicerchi e un volante ben sagomato e dall'impugnatura consistente, regolabile e leggermente appiattito nella parte inferiore e superiore, un design e una tattilità che da un lato vogliono ispirare solidità, dall'altro tenere il profilo superiore più basso a vantaggio della visibilità. Le due razze riportano i comandi per il regolatore di velocità (a sinistra) e le funzioni del telefono e della multimedialità. Il display dietro di esso, pur essendo uno schermo digitale da 10 pollici, presenta poche essenziali informazioni come la velocità, il livello di carica della batteria, un "econometro" che ragguaglia sullo stile di guida, oltre alle principali spie.

Fiat Grande Panda, il volante a due razze

Multimedialità e spazi sulla plancia

Il display da 10,25 pollici a centro plancia estende visualmente le informazioni del cruscotto all'interno dell'elemento "Lingotto" e chiude la curva di destra con la citazione molto sapiente della Panda del 1980 "Giugiaro" racchiusa all'intero di una finestra di plastica colorata di giallo con un effetto filtro fotografico che stacca in modo tridimensionale questa sezione dall'area destinata al passeggero. Qui troviamo tre zone funzionali, con quella più alta molto evidente perché è all'insieme forte di una citazione del passato e di una dichiarazione di modernità: il materiale "povero" che rivestiva la Panda originale (stoffa leggermente imbottita) incontra il nuovo millennio con l'ultimo grido in fatto di materiali ecologici: il Bambox, una fibra vegetale ricavata dal bambù che cela un vano portaoggetti. Un altro, ben più capiente è appena sotto e nell'insieme il volume dei vani arriva 13 litri di volume. Il mitico "tascone" della capostipite è una mensola appena accennata e in definitiva non molto utile perché poco profonda, e gli oggetti scivolano. Ancora non sappiamo nulla delle potenzialità audio della Fiat Grande Panda, ma di certo i tweeter sono ben posizionati sui montati anteriori, con una soluzione magari non bellissima sotto il profilo della "pulizia" della linea ma che ha permesso di orientarli correttamente verso l'ascoltatore, nel rispetto delle leggi dell'acustica, visto che le loro frequenze sono fortemente direzionali. Nella porta trovano spazio due midrange da 160 mm.

Clima e ventilazione, comandi "facili"

Al di sotto del touch screen, un po' lontana dalle dita e dallo sguardo ma comunque encomiabile per la semplicità c'è la sezione clima e confort, che nella versione full optional prevede anche il riscaldamento dei sedili, del volante e il controllo automatico della temperatura. Pulsanti "fisici" in omaggio ai dettami della sicurezza più recenti, più costosi da costruire rispetto ad una soluzione integrata nel touch screen ma nettamente più facile da usare. Scendo ancora più in basso, la mano incontra una serie di prese di corrente (USB C e 12V) e due tasti "rapidi" di disinserimento degli avvisi acustici per i segnali stradali e per l'abbandono di corsia, una gradita scorciatoia che toglie dall'imbarazzo di cercare all'infinito queste funzioni nei vari menù. Si scende ancora di un livello per arrivare al tunnel centrale, che riporta un selettore di marcia molto comune sui modelli Stellantis (qui l'originalità del design è stata sconfitta dal risparmio sui costi) e lo spazio per la ricarica induttiva dello smartphone. La finitura nera lucida di tutto il contorno e di una parte del piano rende molto visibile lo sporco.

Sedili con la dedica, bagagliaio, spazi

La Fiat Grande Panda è grande davvero: con soli 3,99 metri di lunghezza (che comunque sono 30 cm buoni in più rispetto all'ultima versione) offre spazio per 5 adulti, naturalmente a breve raggio. Come di regola, sono previlegiati passeggero e pilota, ma il divanetto non è angusto e c'è anche parecchia libertà di movimento per le persone alte. Il bagagliaio riporta un dato dichiarato di 361 litri fino alla cappelliera, un valore di eccellenza che andrà verificato alla prima occasione, ma comunque definito da un portellone grande e forme regolari. Per l'elettrica, come detto in precedenza, non c'è l'imbarazzo del cavo di ricarica lenta perché questo si annida in guisa spiraliforme sotto il cofano anteriore. I sedili davanti, oltre che dedicati alla "Panda made with Love in Fiat" (ma costruita in Serbia) sono ben curati e moderni, dotati di poggiatesta integrato e pronunciate ali di sostegno laterale. Il designer non ha potuto esimersi dal riproporre il tema del "pixel" anche in queste imbottiture che già ha dato vita alla calandra e alle luci, obbedendo a una coerenza di stile che nell'insieme promuove la Grande Panda come il modello stilisticamente più riuscito - a mio giudizio - non solo di Fiat, ma di Stellantis da molti anni, quello dove l'inventiva del Centro Stile del 2024 ha saputo cogliere la sapienza di maestri come Giorgetto Giugiaro e Roberto Giolito, ma guardando bene in avanti.