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Per ora la futura Ferrari elettrica del 2025 la conoscevamo solo dalle anticipazioni dei manager e dai programmi di realizzazione di un'apposito stabilimento a Maranello per realizzare motori, inverter e batterie. Ora qualche nuovo dettaglio comincia a farsi strada, a volerlo cercare. Noi l'abbiamo trovato presso l’Ufficio dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale: un brevetto di Ferrari S.p.A. pubblicato il 4 gennaio scorso che mostra quella che potrebbe essere la futura architettura di cui usufruirà la nuova elettrica della casa di Maranello. Va precisato che le Case depositano decine di brevetti a protezione di nuove soluzioni tecniche, anche se queste sono molto lontane nel tempo o addirittura mai realizzate veramente, quindi i progetti possono cambiare.
*Per orientarvi meglio, trovate le foto nella fotogallery qui sopra
L'architettura elettrica presentata nel brevetto della Ferrari è una pietra miliare nell'evoluzione della propulsione elettrica per veicoli di lusso. Infatti, lo stesso Benedetto Vigna aveva dichiarato lo scorso anno che la Casa di Maranello avrebbe sviluppato una Ferrari 100% elettrica e, nonostante le informazioni che arrivano da Maranello sono sempre molto poche, oggi possiamo un po’ scoprire quale tecnologia sta sviluppando Ferrari per la futura vettura elettrica.
Nel brevetto viene indicato un veicolo stradale che può adottare questo nuovo sistema sia per le vetture 100% elettriche che ibride. Infatti, il cuore pulsante di questa innovazione è un veicolo stradale (denominato 1), equipaggiato con un sistema di propulsione elettrica (4) e una macchina elettrica (5). Tuttavia, la vera pietra miliare è l'implementazione di due sistemi di accumulo di energia (6 e 10), ciascuno con un ruolo distintivo.
Il sistema di propulsione (4) comprende una macchina elettrica (5), controllata da un inverter AC/DC, che è collegato a un primo sistema di accumulo di potenza (6) fornito da un accumulatore. Anche se non necessariamente, viene indicato che l’inverter è un convertitore di potenza bidirezionale e comprende un lato a corrente continua - che è collegato al primo sistema di accumulo (6) - e un lato a corrente alternata, che è collegato alla macchina elettrica (5).
Ciò che emerge dai disegni che sono stati pubblicati è la tipologia di architettura che, molto probabilmente, Ferrari sta sviluppando per le sue vetture 100% elettriche. Infatti, il veicolo stradale (1) comprende un sistema elettrico (7) che a sua volta integra un circuito elettrico ad alta tensione (8), il quale supporta delle tensioni a 800, 400 o 48 Volt e, tra l’altro, anche la bassa tensione di 12 Volt.
L’idea che ci siamo fatti leggendo e analizzando il brevetto è che, Ferrari, oltre a usufruire potenzialmente di un’architettura a 800 Volt, forse sta pensando anche di usufruire della tensione a 48 Volt per i servizi. Vi ricorda qualcuno o qualcosa? Infatti, se ricordate bene, lo stesso Elon Musk ha messo a disposizione di tutti i costruttori la possibilità di usufruire della tensione a 48 Volt invece del 12 Volt e pare che Ferrari abbia previsto di poterla utilizzare. L’utilizzo della tensione a 48 Volt porta notevoli vantaggi sulle vetture (sia elettriche sia termiche): minore sezione dei cavi e quindi meno peso: un aspetto sicuramente da non escludere quando si parla di Supercar elettrica e, soprattutto, Ferrari.
Tuttavia, la vera pietra miliare è l'implementazione di due sistemi di accumulo di energia (6 e 10), ciascuno con un ruolo distintivo:
Il primo, con una capacità maggiore, svolge il ruolo di principale riserva energetica ed è progettato per immagazzinare l'energia da usare durante la guida, garantendo un'autonomia ottimale.
La seconda, invece, riguarda la capacità del veicolo di gestire dinamicamente i carichi di energia elettrica. Infatti, sembra che Ferrari stia lavorando ad un sistema che ottimizza l'utilizzo dell'energia, assicurando il miglior rendimento in diverse condizioni di guida, non solo per migliorare l’efficienza ma anche per massimizzare le prestazioni complessive del veicolo (è un sistema di controllo (16) programmato per controllare l’energia tra il primo sistema di accumulo (6) e l’inverter AC/DC, la macchina elettrica (5) e il sistema di accumulo (6)).
Infine, un’altra novità che emerge nel brevetto è la possibilità del sistema di controllo (16) di poter essere programmato elettronicamente per consentire il trasferimento bidirezionale di energia elettrica tra il veicolo stradale (1) e la rete esterna (ad esempio, un punto di ricarica pubblico). Inoltre, questo sistema consente alla vettura di immagazzinare energia elettrica dalla rete esterna quando la quantità di energia elettrica presente nei sistemi di accumulo (6, 10) è inferiore a una soglia minima e consente di restituire energia elettrica alla rete quando la quantità di energia elettrica presente nelle batterie è superiore a una soglia massima.