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Britishvolt, la Gigafactory delle batterie che avrebbe dovuto sorgere a Blyth, nel centro di quella che può essere definita la Motor Valley inglese, non si farà. Il progetto è naufragato lasciando 200 persone senza impiego. Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, la start-up che avrebbe dovuto dare vita al progetto, che prevedeva la costruzione della più grande fabbrica europea di batterie su un'area di 93 ettari, è entrata in amministrazione straordinaria, con il conseguente licenziamento della maggior parte dei 232 dipendenti, informati della notizia in una riunione con tutto il personale.
Una battuta d'arresto anche per il governo inglese, visto che la Britishvolt era considerata un'emanazione concreta della campagna elettorale dell'attuale esecutivo. Il progetto avrebbe dovuto galvanizzare l'industria automotive del Regno Unito, e invece, in mancanza di offerte per mantenere in piedi la società, non c'è stata altra soluzione che il fallimento. La fabbrica, dal costo di 3,8 miliardi di sterline, avrebbe dovuto creare 3.000 posti di lavoro, oltre a incrementare la produzione britannica di batterie per auto elettriche.